Litvinenko, “tracce di polonio anche nell’ambasciata britannica"
Lo scrive il Mirror, sostenendo che a lasciarle accidentalmente sarebbero stati i due sospetti esecutori dell'omicidio
LONDRA - Tracce dello stesso polonio radioattivo che risulta aver ucciso nel 2006 l'ex ufficiale dei servizi segreti russi Aleksandr Litvinenko, transfuga a Londra, furono ritrovate nelle settimane successive anche nella sede dell'ambasciata britannica a Mosca.
Lo scrive oggi il domenicale del Mirror, sostenendo che a lasciarle accidentalmente sarebbero stati i due sospetti esecutori dell'omicidio, gli ex agenti Andrei Lugovoi e Dmitri Kovtun, presentatisi nella sede diplomatica poche settimane dopo essere rimpatriati "per discolparsi" dalle accuse che già circolavano contro di loro.
Il racconto è attribuito dal tabloid a Paul Knott, un ex diplomatico all'epoca in servizio a Mosca. Knott, che ha oggi 45 anni e vive in Svizzera, afferma che la vicenda fu tenuta 'top secret' per non creare panico e non alimentare l'escalation di un clima da nuova guerra fredda. Aggiunge che la stanza in cui Lugovoi e Kovtun vennero ricevuti fu tenuta chiusa per oltre un mese per essere decontaminata.
L'ex diplomatico, sempre secondo il Mirror, conclude di non aver mai creduto alle dichiarazioni d'innocenza dei due e di non credere oggi che Litvinenko possa essere stato ucciso senza un placet di Vladimir Putin.




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