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BRASILE«È finita», la resa di Bolsonaro e le proteste dei suoi sostenitori

02.11.22 - 08:17
Il presidente uscente ha riconosciuto la sconfitta dopo un silenzio di 45 ore dall'ufficializzazione dei risultati
CAIO GUATELLI / AFP
Fonte ATS ANS
«È finita», la resa di Bolsonaro e le proteste dei suoi sostenitori
Il presidente uscente ha riconosciuto la sconfitta dopo un silenzio di 45 ore dall'ufficializzazione dei risultati

BRASILIA - Il ministro del Tribunale supremo federale (Stf) brasiliano, Edson Fachin, ha affermato che il presidente Jair Bolsonaro ha usato l'espressione «è finita» nell'incontro istituzionale ieri a Brasilia con sette membri dell'organismo.

Riconosce la sconfitta - Lo riferisce il quotidiano Folha de S.Paulo. Nella sua pagina online il giornale spiega che, interrogato dai giornalisti se Bolsonaro avesse riconosciuto la sconfitta, Fachin ha risposto: «Ha usato il verbo finire al passato. Ha detto 'è finita'. Quindi, guarda avanti».

L'attuale presidente, il cui mandato scade il 31 dicembre dopo la vittoria di Luiz Inacio Lula da Silva, è rimasto in silenzio per 45 ore dopo l'ufficializzazione dei risultati da parte del Tribunale superiore elettorale (Tse), offrendo solo ieri pomeriggio una breve dichiarazione alla stampa in cui non ha accettato esplicitamente il verdetto delle urne.

Le proteste continuano - A seguito dei blocchi stradali messi in atto dai bolsonaristi in Brasile (dove gran parte delle merci si muove su gomma) da domenica notte, a partire da oggi si inizia a registrare una penuria di combustibile nei distributori di benzina delle città del sud e del centro-ovest del Paese.

Lo riporta il portale online di informazione Estadao, citando la Federazione nazionale del commercio di combustibili e lubrificanti (Fecombustíveis), che tuttavia afferma che non c'è rischio imminente di una crisi a livello nazionale.

«Finora, ci sono stati solo alcuni casi specifici di mancanza di carburante. La nostra attenzione si concentra su una parte dello stato di San Paolo, oltre a Santa Catarina, Rio Grande do Sul e Goiás. Queste sono le regioni dove si concentrano i blocchi che interessano il trasporto di carburante su strada», afferma il presidente di Fecombustíveis, James Thorp.

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COMMENTI
 

emibr 1 anno fa su tio
Forse Bolsonaro e i suoi sono stati più furbi a rubare senza farsi prendere! In ogni caso la tua critica di imparzialità va ritornata al mittente poiché decisaemnte di parte pure tu e anche in modo acritico. Se avessi seguito la stampa internazionale, che globalmente ritengo ancora libera e indipendente, ha ripetuto le stesse accuse a Bolsonaro, possibile che abbiano tutti torto e solo tu ragione?

Pier1212 1 anno fa su tio
Risposta a emibr
Libera e indipendente? Forse vivi su un’altra pianeta. Stop.

emibr 1 anno fa su tio
Risposta a Pier1212
Chi può mai credere davvero che tutte le tv , tutti i giornali siano manovrati da qualche potere occulto? Solo chi crede ancora a Babbo Natale. E poi allora perché mai questi "poteri occulti" non controllerebbero anche la rete? Forse sono i complottisti a prescindere che hanno perso il contatto con la realtà.

Pier1212 1 anno fa su tio
Come si vede che siete imparziali e scrivete articoli copia incolla dal giornale foglio di San Paolo, giornale che è sempre stato contro il presidente Bolsonaro. Accusandolo di essere un genocida razzista. Dimenticando di votare che in 4 anni del suo mandato non c’è stata nessuna corruzione e nessun ministro è stato incarcerato. Al contrario dei precedenti governi di sinistra dove molti ministri sono stati arrestati e pure l’ex presidente Lula. Forse sarebbe bene che i giornalisti tornassero a dare informazioni corrette e veritiere. Ma per fortuna c’è internet che permette di vedere le cose dai due lati. Durante la campagna elettorale il Supremo Tribunale Federale ha messo in atto una censura micidiale contro il presidente Bolsonaro. Ma nessun media europeo ha scritto nulla in proposito. Viva la libertà di stampa che però esiste solo nei social, se non vengono censurati.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Pier1212
Già perché tu pensi che tutto si divide in buoni da una parte e cattivi dall’altra? Bolsonaro, esponente di estrema destra amico di Trump, massacratore degli indigeni amazzoni e delle loro terre non sia corrotto? Non diciamo stupidate! In uno dei paesi più corrotti al mondo poi, eppure dovresti sapere che il pesce comincia a puzzare dalla testa...., o no?
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