Nel 2020 il numero delle persone morte in Giappone è calato rispetto al 2019

È la prima contrazione in 11 anni, gli esperti pensano che sia dovuto a un "effetto collaterale" delle misure anti-Covid
È la prima contrazione in 11 anni, gli esperti pensano che sia dovuto a un "effetto collaterale" delle misure anti-Covid
TOKYO - Nel 2020 il Giappone ha avuto meno decessi rispetto all'anno precedente, nonostante l'impatto sul territorio nazionale della pandemia di coronavirus.
Lo affermano i dati preliminari pubblicati lunedì dal ministero della Salute. Lo scorso anno c'è stato un calo della mortalità pari allo 0,7%. I 9'373 deceduti in meno segnano la prima contrazione dopo 11 anni di crescita costante, spiegano i media nipponici.
Come si spiega questa contrazione, in un periodo di tempo fortemente segnato dalla pandemia e che ha visto picchi spaventosi in moltissime nazioni? Negli ultimi 12 mesi 7'577 giapponesi sono deceduti a causa del Covid-19 su un totale di 426'225 contagi accertati, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. Gli esperti ipotizzano che sia merito di un "effetto collaterale" delle misure di contenimento: una maggiore igiene delle mani e le mascherine indossate in modo capillare avrebbero provocato un crollo verticale delle infezioni legate all'influenza stagionale.
L'incremento dei decessi nell'ultimo decennio è visto dalle autorità come una conseguenza inevitabile dell'invecchiamento generale della popolazione. Un fenomeno che prosegue anche nel 2020, alla luce del calo delle nascite. Sono 872'683 i bambini venuti al mondo, il 2,9% in meno rispetto all'anno precedente. Si tratta di una stima che potrebbe essere ulteriormente rivista al ribasso, avvertono però le autorità sanitarie nazionali.





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