Il ventenne ha dichiarato di aver agito da solo, ma le sue motivazioni non sono ancora del tutto chiare
BERLINO - Ha confessato tutto e collaborato con gli inquirenti il ventenne fermato dalla polizia tedesca nell'ambito delle indagini sul caso dei dati hackerati a centinaia di politici e personaggi noti in Germania.
Secondo l'Ufficio federale della polizia criminale (BKA) avrebbe agito da solo, non vi sarebbero per ora indizi di collaborazione, e le motivazioni non sarebbero ancora del tutto chiare: «Ha detto di essersi arrabbiato per le esternazioni dei politici». Il computer dello studente è stato sequestrato.