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Dal MondoCONFINE: Il "Grande orecchione" ci spiava da Gera Lario

05.06.01 - 07:27
Nuove conferme sulla presunta base di "Echelon" che dall'Alto Lario spiava l'economia Svizzera
Foto Ti-Press
CONFINE: Il "Grande orecchione" ci spiava da Gera Lario
Nuove conferme sulla presunta base di "Echelon" che dall'Alto Lario spiava l'economia Svizzera
GERA LARIO.

Chi non ricorda “Echelon”, il grande parolone in grado di spiare anche il respiro del Papa? Ebbene nel marzo di un anno fa si disse che alcune delle antenne utilizzate dal sofisticatissimo sistema di spionaggio gestito dalla National Security Agency fossero operative anche dalla Piana del Pian di Spagna a Gera Lario, ridente paesiello comasco al confine con Colico e le province di Sondrio, Lecco e la Svizzera. Laddove ci sono quelle enormi parabole della “Telespazio” ci sarebbe stata fino al ’94 una base d’appoggio della “Tromba d’Eustachio” americana. Immancabili le smentite che ne seguirono. Ma adesso si torna a parlare della questione se non altro per i contenuti di una intervista concessa alla Televisione Svizzera da Peter Regli, Generale di Divisione e responsabile dei Servizi di Informazione elvetici nel periodo fra il ’90 e il ’98. Regli ha sostanzialmente confermato che alla stazione di telecomunicazioni gestita dalla Società “Telespazio” erano attive fino a pochi anni fa grandi antenne in grado di spiare su mezza Europa ed in particolare di spiare i principali meccanismi dell’economia e, per quanto riguarda la Svizzera, i movimenti dei grandi istituti di credito. A Terra o nell’aria nulla mai sarebbe mai sfuggito al grande orecchione. L’Italia sarebbe stata spiata per anni fin dentro al cesso. Anche perché in Italia c’erano due basi della “National Security Agency”, la più potente agenzia di spionaggio americana, tanto segreta da essere anche battezzata “Never say anything”, ovvero “Non dire mai niente”. E proprio questa incredibile struttura avrebbe avuto due basi d’appoggio anche in Italia. Una proprio a Gera Lario laddove ci sono quelle enormi parabole che si vedono passando dalla strada principale ci sarebbe stata fino al ’94 una base d’appoggio della “Tromba d’Eustachio” americana. A sollevare il caso lo scorso anno fu l’ex Tenente della Marina americana Wyane Madsen, in una intervista al settimanale “Panorama”. Disse Madsen: “La più importante delle due basi era quella di San Vito dei Normanni, ancora attiva. Ma poi ce n’era un’altra nei pressi di Sòrico, nella parte a Nord del lago di Como, quasi al confine con la Svizzera”: E’ evidente che sta parlando di Gera Lario e della “Telespazio”. Ma racconta ancora l’ex Tenente. “La base di ascolto di Gera Lario è più misteriosa. L’ha citata una prima volta, 10 anni fa, lo scrittore Jean Ziegler nel suo libro “La Svizzera lava più bianco” Dopo di allora ne hanno parlato anche diversi giornali svizzeri. Questa stazione - prosegue Madsen - sarebbe servita principalmente per spiare l’area centromeridionale della Confederazione Elvetica e, in particolare, le banche di Lugano. Probabilmente questa base - aggiunge Madsen a Panorama - è stata dismessa da qualche anno, anche perché Fort Meade ha deciso di cambiare strategia e di fare affidamento meno sulle centrali a terra e di più sui sofisticati satelliti spia”. Ora a un anno di distanza da queste affermazioni si aggiungono quelle di Peter Regli che non mancheranno di rialimentare in Svizzera il dibattito sulla questione

di Bob Decker

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