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Anche Celentano si schiera con Fabrizio Corona

Lettera aperta del “Molleggiato” che chiede giustizia per il fotografo incarcerato
IMAGO / Milestone Media
Anche Celentano si schiera con Fabrizio Corona
Lettera aperta del “Molleggiato” che chiede giustizia per il fotografo incarcerato
MILANO - Dopo le drammatiche scene dell’arresto di Fabrizio Corona, i cui arresti domiciliari sono stati revocati dl Tribunale di Sorveglianza di Milano, diversi esponenti del mondo dello spettacolo stanno prendendo posizione in favore dell&rsq...

MILANO - Dopo le drammatiche scene dell’arresto di Fabrizio Corona, i cui arresti domiciliari sono stati revocati dl Tribunale di Sorveglianza di Milano, diversi esponenti del mondo dello spettacolo stanno prendendo posizione in favore dell’ex manager fotografico.

Dopo Asia Argento e la sua ex Belen Rodriguez, anche Adriano Celentano ha chiesto che la giustizia italiana riveda la sua posizione su Corona, condannato a 14 anni per diversi reati. Dopo essersi tagliato i polsi al momento dell’arresto, Corona è oggi ospite del reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano.

Celentano racconta di essersi commosso di fronte alle immagini dell’arresto e alla disperazione di Gabriella, madre di Corona. «Poi tutto a un tratto - scrive il “Molleggiato” rivolgendosi a Corona - come un fulmine a ciel sereno, il mio pensiero si è fermato su di te. Sulla tua persona...tu hai fatto tante STR…TE nella vita... la più grossa e direi la più PERICOLOSA, è quella di aver indotto i GIUDICI a darti una punizione SPROPOSITATA. Con la scusa di sommare le tue colossali C…TE, cioè ogni cazzata una punizione, ti hanno dato 14 anni di prigione. E qui, secondo me, sta la grande INGIUSTIZIA della giustizia italiana».

Celentano se la prende col sistema giudiziario, poco equo a suo giudizio. «Si danno 14 anni a uno come te, che ha fatto sì, cose punibili dalla legge, ma non a tal punto da equiparare i tuoi madornali errori di vita a chi uccide una persona. Non si contano i casi d'individui che hanno assassinato una o più persone e, solo dopo 5 o 6 anni di buona condotta, escono di prigione. Forse è ora che la politica, anziché intraprendere affari con quei paesi che fanno sparire le persone tagliandole a pezzi, dica qualcosa sull’ ‘arrangiamento – giustizia’». 

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