Matteo Pronzini ha trovato un errore in entrambi i rapporti della Commissione della gestione: il forfait per il cancelliere previsto dalla NAP44/2011 è di 5'000 franchi e non 6'000
BELLINZONA - Di “Rimborsopoli” - così è stata ribattezzata la questione dei rimborsi spese e dei diritti di carica dei Consiglieri di Stato, insieme a “Pensionopoli” - si parlerà nella seduta del 10 dicembre in Gran Consiglio. La Commissione della gestione ha ridotto a due i possibili scenari in merito alla questione dei rimborsi del Consiglio di Stato.
Due rapporti che l’MPS ha definito una «sceneggiata» tra poliziotto buono e cattivo: «Da un lato quindi quelli che chiedono ai consiglieri di Stato un obolo di tre mesi; dall’altro i cattivi, quelli che vorrebbero che i consiglieri di Stato restituissero qualcosa in più».
Ma in entrambi i rapporti - di maggioranza e di minoranza - sarebbe presente secondo Matteo Pronzini - che si è rivolto al presidente della Commissione della Gestione e Finanze - «un errore sostanziale e formale». Il Rapporto commissione riferisce infatti che «il Consiglio di Stato ha adottato un regolamento interno sui diritti di carica dei consiglieri» che prevede, tra le altre cose, «l’estensione dei diritti al Cancelliere, limitando il forfait per spese a 6’000 franchi».
Peccato che la NAP 44/2011 - prosegue Pronzini - preveda un forfait di 5’000 franchi e non i 6’000 percepiti dal precedente Cancellerie dal 1999 al 2015 per importo quantificato in 16’000 franchi. «Una distrazione» della Commissione della Gestione e Finanze - accusata di «superficialità» - che risulta come «un regalo» all’ex cancelliere Giampiero Gianella, a cui il Governo lo scorso mese di marzo ha chiesto di restituire due stipendi "extra" previsti a fine mandato per il Consigliere di Stato uscente per l'affiancamento post-elettorale al successore ed estesi all'ex cancelliere, nonostante il passaggio tra lui e Arnoldo Coduri fosse avvenuto già prima del pensionamento.