Delitto di Aurigeno, è l'ora della verità
L'uomo che uccise il custode della scuola per gelosia compare davanti alla Corte delle Assise criminali. Via al processo.
LUGANO - Tre colpi di pistola. E una vita spezzata in pochi secondi. È l'11 maggio del 2023 quando un uomo, oggi 44enne, fa irruzione presso il Centro scolastico dei Ronchini di Aurigeno e spara al 41enne custode, suo rivale in amore. L'uomo non accettava che l'ex compagna l'avesse lasciato per vivere una relazione sentimentale con la vittima.
Da oggi, lunedì 12 maggio 2025, sarà alla sbarra davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano. È accusato in via principale di assassinio. A difenderlo sarà l'avvocato Fabio Bacchetta Cattori. La corte invece sarà presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, affiancato dai giudici a latere Renata Loss Campana e Giovanna Canepa Mueli. A sostenere l'accusa saranno i procuratori pubblici Roberto Ruggeri e Pablo Fäh. Con il principale imputato compariranno in aula anche la persona che gli vendette la pistola e la donna che fece da tramite.
Il delitto di Aurigeno sconvolse la comunità scolastica della Bassa Vallemaggia, che visse un pomeriggio da incubo, e scosse un'intera regione. Ancora oggi in tanti si chiedono se quella tragedia si potesse in qualche modo evitare. Perché l'autore del folle gesto non solo aveva lanciato campanelli d'allarme sui social con post piuttosto espliciti. Ma era anche solito bazzicare attorno alla scuola di Aurigeno, probabilmente per intimorire il custode. In un'occasione in particolare piazzò oggetti infiammabili a poche decine di metri dall'edificio, dove lo stesso custode aveva anche la sua abitazione.
La mente di molti tornerà dunque a quel pomeriggio. Dopo il terribile gesto, l'autore del delitto si diede alla fuga. Venne poi rintracciato e bloccato nei pressi di un supermercato a Losone.
