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A scuola l’11 maggio? «Nulla di definito»

CANTONEA scuola l’11 maggio? «Nulla di definito»

23.04.20 - 12:01
Manuele Bertoli risponde alla lettera aperta di Giovanni Cossi, che lo accusa di «comunicazione di Babilonia»
TiPress - foto d'archivio
A scuola l’11 maggio? «Nulla di definito»
Manuele Bertoli risponde alla lettera aperta di Giovanni Cossi, che lo accusa di «comunicazione di Babilonia»

BELLINZONA - Un botta e risposta a suon di “lettere aperte”. I protagonisti sono Giovanni Cossi, presidente della Conferenza dei sindaci del Malcantone, e Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). L’argomento? La scuola in tempo di coronavirus.

Il Consiglio federale ha deciso di riaprire le scuole dell’obbligo l’11 maggio. Ma i Cantoni vogliono che vengano garantite le condizioni di sicurezza. È quanto ha spiegato ieri in conferenza stampa il direttore del DECS Manuele Bertoli. Alla domanda dei giornalisti, ha anche fornito maggiori dettagli sui modelli a cui il Dipartimento sta pensando, per tornare a scuola fino al 19 giugno senza trascurare la situazione. Un modello in divenire, con metà della classe (mattina o pomeriggio) per volta, la gestione di entrata e uscita da scuola, niente mensa e magari neppure ricreazione. 

Proprio ieri pomeriggio Bertoli ha incontrato i sindaci proposti al DECS dalla Sezione degli enti locali. Evidentemente non erano presenti i rappresentanti di tutti i Comuni. Tanto che questa mattina è arrivata la critica di Giovanni Cossi, presidente della Conferenza dei sindaci del Malcantone. «Il direttore del DECS arriva in conferenza stampa dicendo che ha appena concluso un incontro di verifica, di consultazione, nulla di risolutivo - scrive -, e poi comunica che lui praticamente ha già deciso che le scuole riapriranno l’11 maggio».

La risposta del direttore del DECS non si è fatta attendere: «Ieri ho informato la popolazione in tutta trasparenza sui modelli su cui stiamo attualmente lavorando a stretto contatto con l'Ufficio del medico cantonale, che sono ancora in divenire».

Per Cossi, però, si tratta di «comunicazione di Babilonia». E si domanda se «ai sindaci convocati si vuole far perdere tempo», gli «si manca di rispetto e poi si invoca compattezza». Bertoli assicura che sono già in programma «ulteriori e simili incontri» e si dice «più che aperto a coinvolgere e includere anche i rappresentanti di altri comuni». «Tengo a precisare - aggiunge il direttore del DECS - che non c'è nulla di definito, tantomeno da me, anche perché a decidere sarà il Consiglio di Stato». 

«Ancora non c’è stata nessuna decisione dei Comuni sulla riapertura o meno delle scuole - scriveva ancora il presidente della Conferenza dei sindaci del Malcantone -. Non mi stupirei che proprio con questo suo atteggiamento il direttore del DECS si trovi in difficoltà». A lui Bertoli risponde con una precisazione: «La decisione sulla decisione di riaprire o meno spetta al Governo (i singoli Comuni non hanno questa facoltà legale)». E auspica «una decisione ben ponderata dopo aver coinvolto e discusso con tutte le parti e raccolto tutti i dati necessaria».

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