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CANTONEStuprata nel bagno: «Lei quel rapporto non lo voleva, glielo vedevo negli occhi»

15.01.20 - 10:42
Due giovani del Luganese compaiono oggi davanti a una Corte delle Criminali. La vittima era una diciassettenne
tipress
Stuprata nel bagno: «Lei quel rapporto non lo voleva, glielo vedevo negli occhi»
Due giovani del Luganese compaiono oggi davanti a una Corte delle Criminali. La vittima era una diciassettenne

LUGANO - È in particolare per uno stupro che oggi un 26enne e un 27enne del Luganese compaiono a porte chiuse davanti a una Corte delle Assise criminali, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta. E per il più giovane - con precedenti anche legati agli stupefacenti - si parla inoltre di ripetuti atti sessuali con fanciulli.

Lo stupro, come si evince dall’atto d’accusa firmato dalla procuratrice Valentina Tuoni, si sarebbe verificato tra gennaio e febbraio 2017, quando i due avrebbero rinchiuso una diciassettenne in un bagno. E l’avrebbero costretta per oltre venti minuti a subire rapporti sessuali completi e orali. Il più giovane avrebbe agito perché temeva il 27enne: «Sono sicuro che lei quel rapporto non lo voleva, biascicava e diceva di smetterla. Lo vedevo nei suoi occhi» dichiara in aula.

Una versione, questa, che l’imputato più anziano non conferma. In aula afferma di aver avuto dei rapporti con la ragazza, ma che poi il 26enne avrebbe abusato di lei. A differenza di quanto dichiarato però in corso d’inchiesta, quando ha negato tutto.

Per quanto riguarda l’altra accusa, si tratta di una serie di episodi in cui sei minori di sedici anni avrebbero subito palpeggiamenti e altri atti sessuali. L’imputato più giovane avrebbe, si legge ancora nell’atto d’accusa, anche offerto almeno trecento prestazioni sessuali a pagamento, in contanti o in cambio di alcolici, stupefacenti e abbigliamento di marca. Per questo deve rispondere di esercizio illecito della prostituzione.

I due giovani sono difesi dagli avvocati Fabiola Malnati e Marco Masoni.

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