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STABIO«Anche fosse un solo ticinese, non varrebbe la pena difendere il suo posto?»

04.10.17 - 14:39
Giorgio Fonio sui 43 posti a rischio presso la VF International: «Gli interessi economici vengono anteposti alle persone»
TiPress
«Anche fosse un solo ticinese, non varrebbe la pena difendere il suo posto?»
Giorgio Fonio sui 43 posti a rischio presso la VF International: «Gli interessi economici vengono anteposti alle persone»

STABIO - Se le trattative tra sindacati e direzione sulle possibili 43 "partenze" alla VF International, sono in corso, «al momento da Stabio hanno fornito delle risposte che non ci piacciono molto» confessa Giorgio Fonio (OCST).

La soppressione (o il trasferimento) di 43 posti di lavoro è una situazione che preoccupa quasi tutti, tanto da essere già finita sul tavolo del Cantone con un’interrogazione presentata da Massimiliano Ay.

«Non è una cosa così drammatica» - D'altra parte, il Municipio ha ridimensionato la questione. Per Claudio Cavadini, capo Dicastero delle Finanze a Stabio, «non è una cosa così drammatica». Secondo il municipale «tra le 43 persone coinvolte - ha spiegato ai microfoni della Rsi - c’è un solo ticinese».

«Se singolarmente questa situazione può anche dispiacermi, io guardo al quadro complessivo e sono contento dell’operato di questa grande azienda». Cavadini fa riferimento agli oltre 800 impieghi presso la VF International - «quando si parlava di circa 500 nel momento in cui hanno aperto sul nostro territorio» -, di cui «più del 50% residenti».

«Questa primavera - ricorda l’ex sindaco di Stabio - sono stati trasferiti in Ticino da Londra 45 posti di lavoro e, non meno importante, ci sono 45 posizioni aperte al momento presso l’azienda. Si tratta di una ditta presente, in forte crescita e sviluppo. Avere un Call center, inoltre, non fornisce un grande valore aggiunto».

Interessi economici - Affermazioni che non piacciono a Giorgio Fonio: «Spesso si discutono politiche con cui si fa credere di avere a cuore i ticinesi, mentre ciò che prevale sono sempre gli interessi economici». Per il sindacalista dell’OCST «limitare la drammaticità dei licenziamenti al passaporto è grave. Che queste aziende facciano comodo perché pagano molte imposte e si glissi sulla loro responsabilità sociale lascia alquanto perplessi». 

La situazione alla VF International, maggiore contribuente del comune del Mendrisiotto, non è ancora comunque chiara. «Si parla di trasferimenti (a Nottingham, non proprio dietro l’angolo), ma l’azienda ha aperto una procedura per licenziamento collettivo».

«Quando ci sono dei licenziamenti - conclude Fonio - non chiedo dove abita la persona. È un lavoratore e limitare la drammaticità al passaporto è grave. Anche se si trattasse di un solo ticinese, non avrebbe senso impegnarsi anche per quel singolo?».

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