Cerca e trova immobili

CANTONE / ITALIAÈ "svizzero" il bacio fra il senatore e il boss 

06.06.17 - 21:02
Affissioni e pubblicità virale della zurighese Patrizia Pfenninger contro il silenzio dei media sul processo "Gotha"
È "svizzero" il bacio fra il senatore e il boss 
Affissioni e pubblicità virale della zurighese Patrizia Pfenninger contro il silenzio dei media sul processo "Gotha"

LUGANO - Sfondo bianco e contorni neri, ma soprattutto due insoliti testimonial. È così che Patrizia Pfenninger, nota artista zurighese residente in Ticino, ha voluto ritrarre il super boss della ‘ndrangheta Paolo Rosario de Stefano e il senatore italiano Antonio Caridi. La rappresentazione del bacio tra i due è simbolica, ma di una violenza lampante. La campagna, realizzata assieme al creativo Pasquale Diaferia ed il giornalista Klaus Davi, denuncia lo stretto rapporto tra Stato e Mafia. Oltre l'evocazione c'è però la concretezza. Basta sfogliare gli atti del processo nel quale Caridi viene accusato di essere tra gli interlocutori della criminalità organizzata calabrese per averne delle prove. 

«A Reggio Calabria - contestualizza Davi tramite Facebook - si celebra un processo epocale, denominato Gotha, al quale lavora da anni un magistrato coraggioso come Giuseppe Lombardo, secondo cui l’abbraccio mortale STATO E MAFIA ha coinvolto anche membri molto influenti delle Istituzioni. Tra gli indagati il senatore Antonio Caridi, che secondo numerosi accertamenti, è stato uno degli "angeli custodi" della latitanza del boss Paolo Rosario De Stefano. L’evento giudiziario si svolge nel piu totale silenzio dei media e anche delle televisioni. Il "bacio" Stato - 'ndrangheta è provato, anche se i mass media lo ingnorano.  Questo bacio sia di monito per tutti. Poiché la ‘ndrangheta è la mafia più potente del mondo e controlla pezzi di Stato e pezzi di mass media grazie alla Massoneria».

«Il bacio ovviamente non c'è stato, ma era il modo migliore per sintetizzare visivamente il concetto dell'unione Stato-Mafia - spiega Patrizia Pfenninger -. Ho scelto un simbolo che fosse potentissimo, immediatemente comprensibile». Non è casuale nemmeno il bianco e nero: «Un'immagine così forte, violenta non doveva avere fronzoli. Per questo il bianco e nero, non volevo correre il rischio di trasformarla in qualcosa di pop. Doveva essere nuda e cruda, ma immediata».

Il passaporto rossocrociato per l'artista non è un limite nella comprensione di una tematica così delicata: «L'impatto che ha la situazione di un Paese vicino, nel quale cose simili possono succedere, non è limitato a chi quel Paese lo abita. Per non parlare del fatto che la 'ndrangheta, oggi, non è più solo un problema italiano».

La campagna non finisce qui. «A luglio - conclude Pfenninger - ci saranno nuove affissioni in una grande città italiana. Altrettanto provocatorie».

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE