Berset rompe il silenzio sul volo privato in Francia

Il ministro degli Interni ha commentato per la prima volta la sua disavventura oltreconfine che tanto ha fatto discutere
«Per quel che mi riguarda, continuerò con tutta la serenità e la forza necessarie a far avanzare i miei progetti» ha concluso il consigliere federale.
BERNA - Il consigliere federale Alain Berset è tornato sul suo silenzio in seguito all'intervento della polizia aerea francese durante un suo volo privato effettuato il mese scorso. «Non mi è sembrato necessario commentare», ha detto.
«Ho il mio lavoro da fare, con fra le altre cose due votazioni popolari importanti in settembre», ha detto Berset in un'intervista pubblicata oggi dai giornali del gruppo ESH.
Le critiche - Il volo privato del ministro della sanità, che è in possesso di un brevetto da pilota dal 2009, ha fatto discutere in Svizzera, con alcune parti politiche che hanno chiesto le dimissioni. Il friburghese si mostra però sereno.
«Che ci sia molta agitazione, a molti livelli, non è niente di nuovo», ha affermato. «Per quel che mi riguarda, continuerò con tutta la serenità e la forza necessarie a far avanzare i miei progetti, senza lasciarmi distrarre da altre questioni», ha aggiunto.
La disavventura - Il 5 luglio Berset è stato obbligato ad atterrare dalla polizia aerea francese dopo che il ministro ha brevemente sorvolato una zona vietata. In seguito ad alcuni controlli effettuati a terra, ha potuto riprendere il suo volo.
Sempre lo scorso mese, messaggi radio diffusi dal domenicale svizzerotedesco SonntagsZeitung hanno mostrato che l'intervento è scattato a causa di una cattiva comunicazione da parte della polizia aerea francese. L'episodio non ha avuto conseguenze.




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