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BASILEA CITTÀAl telefono dopo l'accoltellamento: «In qualche modo dovevo farmi sentire»

03.04.19 - 21:54
Una vita turbolenta quella della 75enne: dai problemi con la giustizia ai debiti fino all'ennesimo sfratto
20minuten
Dopo la morte del compagno, nel 1999, la situazione è precipitata
Dopo la morte del compagno, nel 1999, la situazione è precipitata
Al telefono dopo l'accoltellamento: «In qualche modo dovevo farmi sentire»
Una vita turbolenta quella della 75enne: dai problemi con la giustizia ai debiti fino all'ennesimo sfratto

BASILEA - A due settimane dal terribile delitto di Basilea, nel quale ha perso la vita il piccolo Ilias, restano oscuri i contorni di questa vicenda. Non è ancora chiaro soprattutto il perché dell'agire della 75enne A.F.*, autrice dell'accoltellato del bambino.

Un carattere turbolento - Indizi sul movente potrebbe fornirli la storia della pensionata che - come dimostrano le ricerche effettuate da 20 Minuten - ha un trascorso con le forze dell'ordine abbastanza movimentato. Da decenni, infatti, la donna è nota alle autorità per il suo carattere turbolento.

I problemi con le Autorità - Assieme ad R.R.*, il compagno di sette anni più anziano, la pensionata ha vissuto in un condominio ad Allschwiler per 17 anni. Cambiata residenza, i due hanno ricevuto nel tempo diverse visite dalla polizia. Ciò è dovuto a dei conflitti con la magistratura. Il compagno della donna credeva infatti di essere vittima di un "caso di corruzione giudiziaria".

Il caso ha occupato anche le autorità federali. Nell'Archivio di Berna, la corrispondenza di R. riempie un dossier di oltre 300 pagine. La maggior parte delle lettere è stata firmata da A.F.

Il fulcro della discordia con le autorità sarebbe un sequestro di francobolli e monete, avvenuto nel 1979. La polizia si è affacciata più volte alla porta della coppia, ma R. si è sempre rifiutato di aprire. L'uomo si è barricato dietro lamentele e accuse finendo alla corte di Strasburgo.

«Se i politici falliscono, parleranno le armi», scrisse il 24 luglio 1985 in una lettera raccomandata inviata all'allora presidente del Consiglio nazionale Arnold Koller. Per anni ha denunciato un caso di corruzione giudiziaria accusando tribunali e funzionari di macchinazioni criminali per non aver risposto alle sue lamentele.

Lo sfratto e la morte del compagno - Nel 1997 la coppia è stata sfrattata dall'appartamento di Allschwil e si è trasferita in un condominio a Basilea Città. Nel marzo 1999 muore il compagno di F. Un colpo duro anche per le finanze della donna che, da quel momento, inizia ad accumulare debiti. Nel 2007 viene condannata. Ad attenderla però c'è il primo ricovero in una cllinica psichiatrica. Inizierà in quel momento la serie di trattamenti ospedalieri che la donna dovrà effettuare, forse per un disturbo paranoide della personalità.

L'ennesimo sfratto - La scorsa estate l'ennesima batosta. L'anziana deve lasciare la sua abitazione perché lo stabile deve essere riconvertito. La donna invia una lettera all'ex padrona di casa di Allschwil nella quale chiede disperatamente di poter ritornare nel suo vecchio appartamento, al più tardi il 30 giugno 2018, sostenendo di essere stata cacciata ingiustamente.

Dopo di ciò sparisce dal radar delle autorità. Finora non è chiaro dove sia stata negli ultimi mesi. Dopo l'accoltellamento, prima di consegnarsi alla polizia, aveva contattato diverse persone e istituzioni. Anche Telebasel. «Sono stata buttata fuori dal mio appartamento e non vi ho più accesso. Nessuno mi sta ascoltando. In qualche modo dovevo farmi sentire», aveva detto al telefono prima di riattaccare.

Le autorità, intanto, respingono ogni responsabilità. Il delitto, secondo loro, non era prevedibile. Al momento F. è tenuta sotto custodia e segue una terapia psichiatrica.

* Nomi noti alla redazione.

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