L'avvocato della carovana di nomadi intercettata sull'A9 punta il dito contro le autorità vallesane: «Potevano circolare liberamente».
SION - Un blocco autostradale senza precedenti. Oltre 200 agenti di polizia hanno intercettato martedì scorso, 15 aprile, una carovana di nomadi che si apprestava a entrare in Vallese sull'autostrada A9. La ragione? «Evitare ogni sorta di stazionamento selvaggio», spiega una nota delle autorità. Il gruppo di 42 roulotte (per un totale di circa 150 persone) era partito "all'improvviso" dal Canton Neuchâtel.
Qualche pregiudizio? - L'azione energica della polizia ha però fatto storcere il naso a qualcuno e soprattutto non è piaciuta ai diretti interessati. «Un’azione scioccante», ha spiegato a 24Heures l’avvocato Pierre Ventura. Il legale è convinto che dietro ci siano pregiudizi politici. «Non trovo nessuna base giuridica che giustifichi un’operazione simile. Le persone che viaggiavano a bordo delle roulotte erano cittadini francesi, alcuni dei quali disponevano addirittura di un permesso di lavoro. Avevano il diritto di circolare liberamente in Svizzera. Non causavano nessun problema».
Ventura non risparmia le critiche e punta il dito contro la polizia vallesana. «Si tratta di un’azione politica». L’avvocato assieme ai suoi clienti sta valutando un’azione legale.
«Garantiamo la sicurezza» - Frédéric Favre, direttore responsabile della sicurezza in Vallese, ha invece un'opinione completamente diversa. Secondo il consigliere di Stato, con questa azione la polizia ha svolto il suo dovere: «Garantire in ogni momento l'ordine pubblico e la sicurezza sul territorio cantonale».
E sul numero degli agenti messi in campo: «Un'operazione del genere richiede un gran numero di poliziotti per controllare la situazione ed evitare i rischi per la sicurezza». Rischi che secondo Favre erano concreti.
I precedenti - I nomadi, precisa il consigliere di Stato, sono i benvenuti in Vallese, ma solo nell'area di transito di Martigny destinata ai viaggiatori stranieri. Inoltre, secondo il direttore della sicurezza del Vallese, i viaggiatori non avevano rispettato le istruzioni di lasciare l'autostrada prima del blocco.
La diffidenza nei confronti del gruppo di roulotte ha però radici profonde in Romandia. In passato i cantoni hanno, a detta di Favre, dovuto affrontare spesso situazioni di campeggi abusivi e inquinamento ambientale. L’ultimo caso in ordine cronologico data a marzo dello scorso anno quando la polizia vodese aveva fermato un convoglio di 25 vetture sull’A1.
Tra contratti e divieti - Ma come si è giunti al blocco di polizia? La comitiva aveva affittato un ex campeggio da un cittadino privato, a Gampel, nell’Alto Vallese. Martedì mattina però il consiglio comunale ha posto il veto vietandone l'utilizzo a seguito di una segnalazione giunta dalla polizia.
«Abbiamo un contratto di affitto firmato tra i miei clienti e il proprietario dell'ex campeggio di Gampel», spiega Ventura. «Avevano versato pure una caparra di 14mila franchi. Non mi era mai capitato di vedere un comune che vieti ai viaggiatori di soggiornare presso il proprio terreno».