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GRIGIONIPerché i produttori di latte engadinesi stanno abbandonando il bio

13.06.23 - 21:31
Nei Grigioni è in atto una rivolta silenziosa per le normative sempre più severe richieste da Bio Suisse
20 Minuten
Perché i produttori di latte engadinesi stanno abbandonando il bio
Nei Grigioni è in atto una rivolta silenziosa per le normative sempre più severe richieste da Bio Suisse

SAINT MORITZ - Bio e svizzeri, una storia d'amore che negli anni ha dato frutti e generato una filosofia di business e una serie di prodotti ai quali in molti non possono più rinunciare. Ma, come ogni relazione appassionata, non sono mancati - e non mancano - gli screzi, alcuni dei quali davvero importanti. 

L'ultimo, di cui scrive anche la NZZ, riguarda il muso duro fra i produttori di latte (soprattutto engadinesi) e Bio Suisse. Sarebbero diversi, infatti, gli imprenditori che fra il 2022 e il 2023 hanno deciso di sfilarsi dall'affiliazione con la gemma causando un'infelice reazione a catena.

Se non c'è il latte bio, allora non si può più fare lo yogurt bio e nemmeno il formaggio d'altura engadinese, praticamente da sempre marchiato con la riconoscibile gemma verde. Ora, a causa della defezione di massa, rischia di venire a mancare circa il 40% del latte bio. 

Quelle severe linee guida

A spiegare il perché della scelta dei suoi colleghi, ci ha pensato Armon Mayer presidente della Cooperativa casearia dell'Engadina che - al tema - ha dedicato anche un'accorata lettera sulle pagine della Bauernzeitung. Lui non ha dubbi e punta il dito in direzione di Bio Suisse e sulle nuove (e molto severe) linee guida del 2022.

Queste hanno ridotto la quantità di mangime concentrato ad alto contenuto proteico (dal 10% al 5%) e hanno introdotto il divieto d'importazione di fieno bio dall'estero. Tutto deve essere biologico, e Svizzero.

Un grandissimo problema, soprattutto nelle zone di alta montagna dove coltivare è praticamente impossibile: «In quei casi, in molti utilizzavano la colza biologica tedesca», spiega Mayer, «in questo modo non solo cala la produzione, ma si mette a rischio anche la salute stessa degli animali, soprattutto nelle mucche che dopo il parto hanno bisogno di integrare le energie perdute».

L'Engadina non è la Svizzera, ma...

La "defezione" engadinese a livello svizzero resta un unicum, anche se il malumore fra i produttori è abbastanza condiviso. A confermarlo al quotidiano zurighese è Boris Beuret di Suisse Biomilch che ammette che le nuove norme del 2022 sono effettivamente «impegnative» per i produttori, anche se a giovarne è il prodotto. Nessuno (almeno per ora) si sarebbe però “sfilato” dall'affiliazione.

Per circoscrivere il fenomeno e tastare il polso della situazione Bio Suisse e Bio Grischun - anche loro consapevoli della situazione tesa - hanno confermato di essersi attivate per incontrare le aziende agricole e i produttori.

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COMMENTI
 

tschädere 10 mesi fa su tio
mi sapete spiegare come un produtore possa entro poco tempo cambiare da coltivazione normale a bio ?

curiuus 10 mesi fa su tio
Ma c'è ancora qualcuno che crede alla serietà del marchio BIO ?

volabas56 10 mesi fa su tio
Magari ci stiamo svegliando, cominciamo a capire la truffa del Bio.

Mal 10 mesi fa su tio
Ma sarebbe ora che i consumatori si svegliassero e chiedessero leggi contro il junk food invece di queste stupidaggini bio senza valore aggiunto per la salute create solo per gonfiare i prezzi nei supermercati.

Duca72 10 mesi fa su tio
Bio UE, ma vogliamo fare sempre i diversi per poi renderci conto che alla lunga ha sempre ragione l’UE.

silonzo 10 mesi fa su tio
Risposta a Duca72
Nonostante il nome Bio Suisse e Bio UE sono due cose diverse. I prodotti Bio Suisse sono di una qualità molto più alta di quelli Bio UE. In Svizzera il Bio UE è a grandi linee assimilabile al label IP Suisse.

Cula 10 mesi fa su tio
Risposta a silonzo
Ma tu credi ancora a Gesù bambino lo sai che mettono la plastica sul cocomero bio perchè non deve andare a contatto agli altri ortaggio complimenti

silonzo 10 mesi fa su tio
Risposta a Cula
no, io semplicemente conosco le leggi e le normative

silonzo 10 mesi fa su tio
Risposta a Cula
p.s. la pellicola di plastica viene messa perchè permette di mantenere il cocomero più a lungo in buono stato, evitando che marcisca troppo in fretta. In questo modo si crea meno spreco alimentare. E' stato dimostrato che la pellicola di plastica utilizzata ha un impatto sull'ambiente inferiore rispetto a quello che avrebbe lo spreco alimentare nel caso non si utilizzasse la plastica.

Cula 10 mesi fa su tio
Fanno bene solo una mangeria il bio

bic66 10 mesi fa su tio
Quelli di bio suisse sono diventati dei talebani. Cittadini che pretendono di insegnare ai contadini come lavorare. Tutte teorie studiate a tavolino, a volte senza alcun senso e controproducenti per la salute degli animali e che oltretutto rincarano un prodotto già caro di per sé. Nessun pragmatismo. È il bio europeo molto più largo pur rimanendo eticamente molto coerente con lo spirito bio fa sempre più concorrenza ai prodotti bio svizzeri. Concorrenza che diviene sleale a causa delle misure draconiane e poco praticabili imposte da bio suisse. Alla faccia della tutela degli agricoltori bio svizzeri

Elveg 10 mesi fa su tio
Risposta a bic66
Che poi dove possono mettono misure draconiane e fuori di testa per mettere il marchio bio suisse…ma non me parlano mai dei prodotti venduti nei grandi magazzini (Coop, Migros,ecc..,) dove scrivono BIO SUISSE sulla frutta e la verdura ma arriva da tutto il mondo meno che dalla Svizzera….proprio una vergogna!!!

bic66 10 mesi fa su tio
Risposta a Elveg
Ti correggo. Il marchio bio suisse si può ottenere anche all’estero sulla base dei parametri bio suisse. Enti certificatori fanno le dovute verifiche e a volte sono ancora più pignoli degli enti svizzeri. Pertanto è ok. Il termine suisse non è legato alla nazione di produzione ma ai parametri di ottenimento del marchio gemma.
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