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SVIZZERA

Le caserme aprono le loro porte ai rifugiati

L'Esercito ha messo a disposizione le strutture di Bülach (ZH) e Bure (JU).
Keystone
Fonte Ats
Le caserme aprono le loro porte ai rifugiati
L'Esercito ha messo a disposizione le strutture di Bülach (ZH) e Bure (JU).
Sono circa 1'800 i posti letto disponibili.
BERNA - L'Esercito svizzero ha messo a disposizione le caserme di Bülach (ZH) e Bure (JU) come alloggio di emergenza per i rifugiati di guerra provenienti dall'Ucraina. Nel frattempo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) comunica su Twit...

BERNA - L'Esercito svizzero ha messo a disposizione le caserme di Bülach (ZH) e Bure (JU) come alloggio di emergenza per i rifugiati di guerra provenienti dall'Ucraina. Nel frattempo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) comunica su Twitter che sono già a quota 6'482, specificando che 2'840 persone sono state prese a carico da privati.

La caserma zurighese - che ha già accolto ieri i primi profughi - può ospitare 500 persone, mentre quella nel canton Giura dispone di un massimo di 1'300 letti (per un totale di 1'800) e «fino al 27 marzo possono essere utilizzati per offrire alloggio temporaneamente a profughi di guerra», scrive oggi in una nota Aggruppamento difesa, ricordando che tale sostegno risponde a una domanda presentata dalla SEM. Le prime persone verranno accolte a Bure oggi.

Ieri proprio la SEM aveva comunicato che i centri federali d'asilo svizzeri si stanno riempiendo. Sei di essi sono già ai limiti: si tratta dei centri di Chiasso, Zurigo, Berna, Basilea, Altstätten (SG) e Boudry (NE). Per quanto riguarda Zurigo, la SEM ieri a mezzogiorno aveva scritto che per il resto della giornata non potevano più essere effettuate registrazioni. I rifugiati che arrivano in Svizzera in fuga dall'Ucraina, secondo il Consiglio federale, potrebbero essere fino a 60'000.

La SEM e l'esercito sono in stretto contatto e in caso di necessità verificheranno la possibilità che i militari forniscano ulteriori prestazioni nell'ambito dei trasporti e degli alloggi, si legge nel comunicato.

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