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SVIZZERAIl certificato Covid-19 potrebbe sopravvivere alla pandemia

06.02.22 - 23:01
Il 17 febbraio l'obbligo dovrebbe venir revocato a livello federale, ma chi vorrà potrà ancora utilizzarlo.
Ti-Press
Il certificato Covid-19 potrebbe sopravvivere alla pandemia
Il 17 febbraio l'obbligo dovrebbe venir revocato a livello federale, ma chi vorrà potrà ancora utilizzarlo.

BERNA - Berna ha fissato per il prossimo 17 febbraio il tanto atteso Freedom Day. Quel giorno - a dipendenza di quale dei due piani proposti dal Governo verrà messo in atto - l'obbligo d'utilizzo del certificato Covid-19 potrebbe venir definitivamente revocato a livello federale. Un addio a livello nazionale, che sa però di arrivederci a livello cantonale. I Cantoni, come aveva già precisato Alain Berset, potranno infatti «forzare a mano ed estendere l'uso del certificato in base alla situazione epidemiologica». 

«Massima flessibilità» - E a spingere per un mantenimento a medio termine del certificato per garantire «la massima flessibilità possibile» vi è pure la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della sanità (CDS). «La base giuridica per il suo utilizzo deve essere mantenuta» poiché una pandemia è «imprevedibile» ed è impossibile «stimarne la fine». Per questo il CDS richiede che il certificato possa «venir utilizzato da Cantoni, aziende e organizzatori se la situazione epidemiologica dovesse richiederlo».Un utilizzo, questo, che secondo l'Ufsp non contraddice il "libero tutti" che presto darà la Confederazione. La base legale, contenuta nella Legge Covid-19, resterà infatti in vigore fino al 31 dicembre 2031. 

Anche nei ristoranti - Il certificato potrà venir utilizzato anche in altri ambiti. Come nella ristorazione. «Anche se l'obbligo a livello statale verrà abolito, i ristoranti e le altre strutture private potranno continuare a usarlo se lo ritengono opportuno», ha sottolineato alla "Nzz am Sonntag" il Capo della divisione Diritto dell'Ufsp Michael Gerber, precisando che non si tratta più «di una faccenda che riguarda lo Stato», ma di diritto privato. È dello stesso avviso anche Kerstin Noëlle Vokinger, professoressa di diritto pubblico all'Università di Zurigo. «Se non viene offerto un servizio di base, l'azienda può decidere di richiederlo».

Centri vaccinali da mantenere - Quali misure mantenere durante la "fase fredda" della pandemia è una delle principali sfide per la Confederazione. Sulle colonne del "Blick" il medico cantonale di Zugo Rudolf Hauri auspica che le strutture di vaccinazione vadano mantenute così da «essere pronte» il prossimo autunno. Della stessa opinione la Consigliera di Stato bernese Monika Rüegg Bless. «Un'infrastruttura minima - spiega alla "NZZ am Sonntag" - rimarrà in vigore tutto l'anno e verrà potenziata quando sarà necessario».

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