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La Germania vuole un CovidPass valido tre mesi, la Svizzera è scettica

Il presidente di Swissnoso: «Ciò che serve è un allentamento delle misure e una riduzione delle quarantene»
20 Minuten
Fonte 20 Minuten
La Germania vuole un CovidPass valido tre mesi, la Svizzera è scettica
Il presidente di Swissnoso: «Ciò che serve è un allentamento delle misure e una riduzione delle quarantene»
Katharina Prelicz-Huber: «In questa pandemia tesi che non sono ancora state verificate a livello scientifico vengono continuamente inserite nel dibattito politico»
BERNA - Tre mesi. È la durata di validità che il ministro tedesco, Karl Lauterbach, vuole imporre al certificato Covid. E si augura che questo venga implementato in tutta Europa. Gli esperti Svizzeri guardano alla proposta con scetticis...

BERNA - Tre mesi. È la durata di validità che il ministro tedesco, Karl Lauterbach, vuole imporre al certificato Covid. E si augura che questo venga implementato in tutta Europa. Gli esperti Svizzeri guardano alla proposta con scetticismo.

A livello europeo, gli stati membri hanno concordato a sei mesi la validità della certificazione verde, ma Lauterbach pensa che questo periodo sia troppo lungo. In Svizzera vige per ora la durata più lunga, anche se a partire dal 31 gennaio verrà ridotta a 270 giorni, ovvero nove mesi. 

Andreas Widmer, presidente del Centro nazionale per la prevenzione delle infezioni (Swissnoso), trova inutile il dibattito su un'ulteriore riduzione. «Ormai è troppo tardi. Ci sono centinaia di migliaia di casi settimanali, la maggior parte dei quali asintomatici». Pertanto, Widmer presuppone che ci sia un alto livello di immunità. Per questo è convinto che non possa andare peggio.

«I laboratori stanno lavorando a pieno regime ed è impossibile testare più persone di quanto sia già fatto al momento. Ciò che serve è un allentamento delle misure e una riduzione delle quarantene, così che venga dato un po' di sollievo alla popolazione. Le misure attuali dovrebbero però rimanere in vigore fino a quando non verrà stabilito che Omicron non è più pericolosa delle varianti precedenti».

La politica è contraria a un'ulteriore riduzione - Il Consigliere nazionale dell'Udc Thomas Aeschi si è espresso contro la riduzione della validità. «La variante Omicron è molto meno pericolosa di quanto ipotizzato». Aeschi chiede quindi anche la revoca degli attestati per le visite ai ristoranti o nei luoghi chiusi. «I certificati devono essere mantenuti solo per i viaggi».

Anche a sinistra una riduzione del certificato non incontra voci favorevoli. Sia le Consigliere nazionali del Partito Socialista Yvonne Feri e Barbara Gysi, sia Katharina Prelicz-Huber dei Verdi credono che solo dal momento in cui le affermazioni di Lauterbach verranno supportate sufficientemente a livello scientifico potranno considerare eventualmente di chiedere che una riduzione sulla validità venga implementata. Prelicz-Huber ha inoltre criticato che «in questa pandemia tesi che non sono ancora state verificate a livello scientifico vengono continuamente inserite nel dibattito politico»

L'immunologo Daniel Speiser dell'Università di Losanna ha dichiarato a 20 Minuten che una riduzione della validità sarebbe opportuna in quanto «l'infezione da Omicron non lascia abbastanza anticorpi perché ci si possa considerare protetti a lungo. La migliore immunità è la risultante di una combinazione vaccinazione più contagio».

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