I grandi eventi sono di nuovo a rischio?

Le autorità sanitarie ricordano che autorizzazioni già rilasciate possono essere revocate se la situazione peggiora
Nel weekend sono stati registrati oltre 1'500 nuovi casi, con il 6% dei test risultati positivi
BERNA - Oltre 1'500 nuovi casi di coronavirus in 72 ore, con il 6% dei test risultati positivi. Sono questi i dati per il weekend sull'andamento della pandemia in Svizzera pubblicati ieri dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Non è chiaro, secondo le autorità sanitarie federali, in quali contesti sono avvenuti i nuovi contagi. Ma il Canton Zurigo, dal canto suo, parla di diversi focolai: un aperitivo aziendale, un centro per richiedenti l'asilo e un corso di salsa. E sottolinea che un tale numero di casi mette sotto pressione il contact tracing. L'epidemiologa Emma Hodcroft osserva, inoltre, che «anche il calo delle temperature può portare a un più alto rischio di contagio».
La Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), interpellata da 20 Minuten, spiega: «Dobbiamo continuare a prestare attenzione alle regole igieniche e di distanziamento». E nei confronti dei cantoni che hanno superato la soglia di rischio (attualmente sono otto) sono state definite le seguenti raccomandazioni: obbligo di mascherina nei negozi e nei luoghi pubblici all'interno, condizioni per grandi eventi, limite di partecipanti per eventi privati e locali, chiusura straordinaria di discoteche.
Da parte sua, la CDS non manca di mostrarsi perplessa per la decisione di permettere nuovamente - dallo scorso 1. ottobre - l'organizzazione di grandi eventi con più di mille persone: «In generale rappresentano una grande sfida: è possibile che, in determinate circostanze, le autorità cantonali revochino o limitino un'autorizzazione già concessa». Questo può avvenire, per esempio, se la situazione epidemiologica peggiora notevolmente tra il rilascio dell'autorizzazione e la data dell'evento.




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