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NOVAZZANO"17/18 agosto 2013, la mia notte di furti a Novazzano"

22.08.13 - 08:32
©Ti-Press / Gabriele Putzu
"17/18 agosto 2013, la mia notte di furti a Novazzano"

Alle ore 24.00, rientrato a casa a Novazzano (zona Gaggio), da una festa del paese, ho trovato il cancello del recinto del cane aperto. Insospettito della cosa (essendo già stato preso di mira dai ladri un paio di volte) e memore della raccomandazione degli agenti che mi avevano invitato a segnalare ogni movimento sospetto o particolare sulla mia proprietà, digito il 117 (sono le 24.01) e, dopo una mia rapida descrizione dell’”anomalia” costatata, con mio grande stupore, il solerte agente chiede: “…ma vi è scasso?". “No…” rispondo, “fortunatamente, questa volta casa mia è stata risparmiata” e a questo punto gentilmente mi sento rispondere che "la polizia ha altre cose da fare che non verificare un cancelletto forse dimenticato aperto...". Insisto spiegando che gli agenti intervenuti un mese prima a casa mia mi hanno pregato di telefonare ogni volta che avevo il forte dubbio che qualcuno transitasse dal mio giardino, cosa che peraltro io prima non avevo mai fatto. L’agente al telefono mi dice quindi che vedrà cosa potrà fare, lasciandomi a tutti gli effetti senza la risposta che mi aspettavo in una situazione del genere: che avrebbero organizzato una pattuglia o magari che erano già in zona.

Verifico comunque nel frattempo che il mio fedele amico a quattro zampe stia bene, faccio il giro della casa munito di una torcia per vedere se è veramente tutto in ordine, telefono ad alcuni vicini che erano ancora alla festa per avvisarli del passaggio dei ladri nel mio giardino per dire loro di tornare a casa a verificare se nelle loro abitazioni tutto è in ordine e per creare anche un po’ di disturbo ai ladri. Dopo aver comunque vegliato per oltre 45 minuti la mia proprietà e atteso il passaggio di una pattuglia, ben poco rassicurato vado a letto.
È ormai passata più di un’ora dalla mia telefonata: la camera da letto si illumina a giorno e un vocio agitato arriva dalla strada sottostante…di colpo mi alzo, apro leggermente le tapparelle e vedo lampeggianti blu, tre auto della polizia, agenti muniti di potenti torce alla frenetica ricerca di qualche cosa o qualcuno all’interno dei vari giardini del quartiere... sono le ore 01.15.
Scoprirò alla mattina che una serie di case del quartiere sono state visitate dai soliti ignoti e che la polizia, una volta avvenuto il fatto, cercava alcuni personaggi a spasso nelle viuzze del quartiere con una carriola (rubata nel giardino del mio vicino) ed una cassaforte…

La triste riflessione che devo trarre da questa nottata agitata, è che i proclami in pompa magna e le belle pagine sul sito del cantone (www.ti.ch alla rubrica “prevenzione dei reati”) sulla polizia vicina al cittadino, che chiede aiuto allo stesso per fare prevenzione, e far sentire più sicuri i cittadini stessi sul “terreno” (come piace dire a loro), si realizza molto più facilmente con slogan e parole o dando multe di parcheggio, che non nel momento del vero bisogno, con azioni serie e tangibili.
Se magari la mia telefonata fosse stata presa in considerazione 75 minuti prima, forse (condizionale d’obbligo) un mio vicino di casa non avrebbe subito uno “scasso” e sicuramente (certezza d’obbligo), la mia fiducia nelle autorità sarebbe aumentata. Non si tratta solo di fiducia nelle autorità, ma soprattutto della mia tranquillità e di quella di tutti i residenti del quartiere, che ne avrebbe certamente tratto beneficio.

Se questa è la tanto auspicata collaborazione tra cittadino ed istituzioni che le nostre autorità auspicano, beh, non ci siamo proprio.
Non credo sia normale che a mezzanotte la Polizia mi comunica che non sa se può intervenire, visto che a casa mia non c’è scasso, ma solo l’evidente passaggio di una o più persone sul mio giardino, con piegatura della rete di cinta e apertura dei cancelli interni alla mia proprietà privata. La violazione di domicilio inizia, se non erro, già in giardino, ma soprattutto non è normale che a mezzanotte e un quarto, io e il vicino di casa siamo in giro con la pila per verificare se personaggi loschi sono nascosti ancora nei nostri giardini o nei dintorni. Scusate ma la sicurezza del cittadino proprio non la vedo.

Ritengo che la tranquillità e la sicurezza del cittadino iniziano dalla modalità di risposta che si dà al telefono quando a mezzanotte si chiama segnalando un reato.
Invito tutti i politici, il capo del dipartimento, i comandanti e tutte le forze dell’ordine che stanno riorganizzando le forze di sicurezza da anni(!!!), di pensare in primo luogo a riconquistare la fiducia del cittadino sul “terreno”, insegnando maggiormente agli aspiranti ed agli agenti in servizio ad ascoltare i “civili” che, quando si rivolgono ai tutori della legge, hanno soggettivamente (non oggettivamente!) sempre un grande problema e vedono l’agente come qualcuno in grado di rassicurarli e proteggerli.
Purtroppo dopo quanto accaduto la notte di sabato a Novazzano, questa protezione non mi è stata data, e i vicini che non hanno visto arrivare nemmeno una ronda per almeno un’ora si sentono un po’ abbandonati a se stessi. Basti pensare che domenica sera praticamente tutti gli abitanti del quartiere hanno disdetto i loro appuntamenti fuori casa e sono rimasti a casa di picchetto, sostituendosi di fatto alle forze dell’ordine!!!

Peccato, soprattutto perché i primi agenti intervenuti a casa mia un mese fa, si erano tanto raccomandati di chiamare la Polizia per aiutarli a fermare i ladri in azione e fare la tanto declamata prevenzione, proprio perché purtroppo il passaggio dei ladri nel nostro giardino è oramai diventato consuetudine. Io ho fatto quanto richiesto e in sostanza l’agente al telefono mi ha solo fatto capire che alla Polizia queste informazioni non interessano.
Pur rispettando e stimando tutti gli agenti che fanno il loro lavoro in maniera impeccabile sul campo, al servizio del cittadino, la mia fiducia nell’operato della Polizia, quale istituzione, ne esce alquanto malconcia. Voglio ancora sperare che tutto questo sia stato causato dall’incapacità di valutare la situazione da parte dell’agente che mi ha risposto al telefono, e non dall’intero sistema.

 

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