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L'OSPITEUna Svizzera senza figli

18.04.13 - 09:39
Marco Romano, Consigliere nazionale PPD
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Una Svizzera senza figli
Marco Romano, Consigliere nazionale PPD

Le cronache locali, lo scorso 12 aprile, titolavano “crescono i single, calano le coppie con figli”. Il quadro generale delle tipologie di economie domestiche in Ticino e in Svizzera, estendibile alla maggioranza dei Paesi occidentali, merita un’attenta riflessione e una presa di coscienza generale. In particolare si registra una crescita del numero di economie domestiche formate da una sola persona e da coppie senza figli. Le coppie con uno o più figli diminuiscono costantemente.

 

La politica familiare purtroppo non è in cima all’agenda politica nazionale. La tendenza alla politica del corto termine porta a occuparsi di problematiche del momento, mettendo in secondo piano le grandi sfide generazionali del nostro Paese. È un grave errore poiché la situazione evidenzia chiaramente una tendenza verso una Svizzera senza figli. Il nostro Paese non può permettersi di dipendere esclusivamente dalla migrazione per offrire ad esempio capitale umano all’economia e per finanziare gli istituti sociali.

 

Il Consiglio Nazionale ha respinto (109 voti contrari, 74 favorevoli e 6 astenuti) l’iniziativa popolare dell’UDC a favore delle famiglie: “sgravi fiscali anche per i genitori che accudiscono personalmente i propri bambini”. L’iniziativa vuole sostenere le famiglie con figli introducendo una deduzione fiscale per l’imposta federale diretta per chi bada ai propri figli “in casa” (i genitori stessi o i parenti prossimi), equivalente a quella prevista per chi affida la custodia dei figli a terzi (ad esempio ad asili nido). Il riconoscimento fiscale dei costi generati dall’accudimento dei figli a casa è già oggi garantito in alcuni sistemi fiscali cantonali grazie a proposte del PPD (Lucerna, Vallese, Zugo).

 

L’UDC non ha dunque inventato nulla di nuovo, ma ha saputo proiettare il tema a livello nazionale. Si riconosce sostanzialmente il valore dell’impegno di madri, talvolta anche padri, che rinunciano a un reddito per occuparsi dei propri figli.

 

Ho sostenuto questa iniziativa con la consapevolezza che vada incontro solo a una parte delle famiglie che vivono in Svizzera, il modello tradizionale. Non possiamo permetterci di mettere in contrapposizione le varie tipologie di famiglia e i vari modelli di vita professionale/familiare scelti, più o meno liberamente, dalle coppie. Dobbiamo focalizzare l'attenzione sulla famiglia in senso esteso e prendere decisioni che garantiscano il futuro della Svizzera. Il dibattito non può essere ridotto al confronto/scontro, per lo più fondato esclusivamente su di un approccio ideologico, tra i vari modelli di famiglia.

 

Bisogna saper andare oltre e impegnarsi per misure a favore di tutte le realtà presenti nel nostro Paese. Spero che in futuro anche colleghe e colleghi degli altri Partiti - UDC compresa – sostengano, come e con me, le numerose iniziative pendenti a sostegno della famiglia. Il sostegno fiscale alle famiglie non può essere legato alla tipologia e al modello organizzativo scelto. Non possiamo e dobbiamo permettercelo, soprattutto se al centro del dibattito vi è il modello di famiglia tradizionale.

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