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La parità assolutamente. Ebbene sì ritorniamo a parlare di parità dopo che domenica scorsa il popolo ha approvato con il 74.8% di voti la modifica costituzionale sulle pari opportunità. La parità dovrebbe essere ovunque. Peccato però che un’azione come quella lanciata dall’Unione Sindacale Svizzera non prevede la parità di partecipazione e di adesione. Un’ottima iniziativa quella proposta per il 14 giugno dove si lotta per la differenza salariale tra uomini e donne, la mancanza di posti di accoglienza per i bambini, il congedo paternità e il congedo parentale. Tutte questioni toccate già più volte dall’Associazione Donne PPD. Ultima in ordine di tempo la risoluzione sul congedo parentale dello scorso anno. “Finiamola con la finta parità” recita uno degli slogan della giornata per la parità del 14 giugno. Peccato però che di parità – su una tematica che accomuna tutti i partiti e soprattutto le associazioni femminili – vi sia solo il nome.
Come Associazione Donne PPD abbiamo manifestato tempo fa la nostra intenzione a partecipare a questo evento che ci sembrava giusto, importante e significativo. Nessuna risposta – se non troppo tardiva – da parte dei promotori che hanno voluto mantenere chiusa l’organizzazione agli schieramenti di sinistra, malgrado l’intento di lanciare una giornata a favore di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Ci permettiamo dunque segnalare che la parità deve essere affrontata con serietà, ma forse prima bisognerebbe riuscire a guardare oltre gli steccati partitici per promuovere una causa al di sopra di tutti i gruppi politici. L’USS è partita con il piede storto, quello sinistro, ma la parità è una questione da affrontare in tutte le direzioni, partendo a piedi uniti.
