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L'OSPITECarasso. La sparizione del reale nell’immaginario. (Jean Baudrillard)

02.07.09 - 17:00
Patriziato Carasso
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Carasso. La sparizione del reale nell’immaginario. (Jean Baudrillard)
Patriziato Carasso

Forse ci si aspetterebbe che anche da parte nostra si trascenda, che si reagisca agli insulti ed a questo estenuante voler forzare la volontà dei patrizi, o, per lo meno, della più volte espressa maggioranza di essi. Ci ripetiamo: non lo abbiamo mai fatto nel passato e non lo faremo ora. Anche se dobbiamo ammettere che è disarmante doversi costantemente «confrontare» con i continui ed estenuanti, ma anche sterili, tentativi di diffamazione e delegittimazione che riflettono più gli interessi specifici di chi li sostiene che l’interesse comune e collettivo. Per questo riteniamo ora di dover sinteticamente, con lucidità, buonsenso e trasparenza, riprendere i singoli punti che sono all’origine di questa ennesima aspra, ed a volte poco civile, contrapposizione. La strada-teleferica ed ora il nuovo stadio. Lo facciamo spiegando con obiettività ogni singolo punto e ribadendo le nostre opinioni, che rimangono comunque tali, se non avallate dall’assemblea. L’opzione che intende ripristinare la funivia è stata, a più riprese ed in modo sia esplicito che implicito, avversata dalla maggioranza dei patrizi. La nuova strada forestale, progettata con il concorso e la consulenza dei competenti uffici cantonali, è con tutta evidenza la più volte ribadita scelta privilegiata . Il recente rigetto del ricorso da parte del Tribunale Amministrativo Cantonale è una decisione che avversa la nostra volontà ma sussistono fondati motivi che ci inducono a ritenere opportuno un ricorso al Tribunale Federale a Losanna. Il nostro legale (Avv. Filippo Gianoni), stupito da questa sentenza, ritiene infatti che il ricorso alla massima istanza avrà buone probabilità di essere accolto. L’Ufficio patriziale, così orientato, prenderà una decisione formale nei prossimi giorni. Recentemente ci siamo occupati della proposta formulataci dall’Avv. Delcò Petralli per conto di un suo cliente. Tralasciamo di disquisire sul metodo, che comunque ci ha lasciato perplessi (solo a partire dal mese di giugno si è formalmente comunicato il nome del cliente), per entrare direttamente nel merito. Si vorrebbe far credere che l’ufficio patriziale, e la maggioranza dell’Assemblea patriziale, siano poco attenti ed accorti nel rigettare un’offerta che è stata presentata come una soluzione assolutamente vantaggiosa per il Patriziato. Nella realtà si chiedeva al Patriziato di alienare, cedere beni ,in proprietà o diritto di superficie (al prezzo simbolico di fr. 1.-), di trasferire alcuni diritti, di immettere ingenti capitali e fornire garanzie sulle eventuali perdite di gestione per la nuova funivia. L’offerta, che prevedeva la costituzione di una fondazione, comprendeva pure l’impegno da parte del signor Giorgio Behr (questo è il nome del cliente dell’Avv. Delcò Petralli) a trovare gli incentivi finanziari da enti privati e pubblici. Non è mai stata formalizzata una proposta di finanziamento chiara con un importo concreto definito nella quantità e nella disponibilità (una garanzia bancaria? capitale?). All’Ufficio patriziale tutto questo apparve, ed appare tutt’ora, nebuloso e comunque non compatile con la decisione di costruire una strada forestale. Inoltre, qualora la strada sarebbe stata realizzata, l’impegno finanziario che il Patriziato, sempre secondo l’offerta, avrebbe dovuto sostenere sarebbe stato maggiorato. Riteniamo che il comportamento che abbiamo assunto sia assolutamente trasparente e non lesivo degli interessi del Patriziato di Carasso ma, al contrario, sia coerentemente a tutela degli stessi. Noi non crediamo che la furbizia possa o debba sostituire l’intelligenza come siamo certi non aver “ricevuto la terra in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli”. Per quanto concerne il nuovo stadio l’atteggiamento dell’Ufficio patriziale riteniamo sia stato ineccepibile. Siamo Patrizi di Carasso ma anche, in buona parte, cittadini di Bellinzona. Il nostro impegno deve essere mirato alla ricerca della migliore soluzione per il Patriziato di Carasso, ma deve pure essere compatibile con gli interessi della città nella quale viviamo e all’interno dei cui confini si trovano pure le nostre proprietà. Abbiamo sottoscritto una dichiarazione d’intenti che evidentemente subordina, quindi senza alcuna prevaricazione, qualsiasi accordo alla decisione dell’Assemblea dei patrizi. Non è certamente esprimendo, in una fase delicata e ancora preliminare, pretese forse anche legittime ma espresse con arroganza ed intollerabile supponenza che, riteniamo, si possa ricercare una soluzione corretta, condivisibile e soddisfacente. Siamo inoltre certi che l’Avv. Filippo Gianoni, oltre ad essere capace, sia persona assolutamente corretta che certamente, qualora avesse a ravvisare un conflitto d’interessi, che per il vero a noi sembra non sussistere, non accetterà il mandato per la pratica relativa al nuovo stadio. Infine sul progetto «Paesaggio Monda» l’Ufficio patriziale, prima di entrare nel merito, ha ritenuto opportuno chiedere un parere ai competenti uffici. Per questo il 16 aprile 2009 ha inviato una lettera, con copia del progetto, agli uffici cantonali della promozione economica e dell’agricoltura, come pure all’Unione Ticinese Contadini, di cui riportiamo uno stralcio. «L’Ufficio partriziale prima di entrare nel merito, ed eventualmente sottoporre all’assemblea proposte concrete in merito al progetto PAESAGGIO MONDA, intende avvalersi della vostra consulenza per meglio comprendere se quanto in esso riportato sia oggettivamente ed economicamente opportuno. Questo sia da un punto di vista prettamente legato all’attività di estivazione, alla garanzia di un futuro per la stessa, che da quello turistico.».
Per quanto ci riguarda proseguiremo, come fin’ora, ad operare nell’interesse del Patriziato e nel rispetto di tutte le decisioni dell’Assemblea patriziale che, lo ricordiamo, è sovrana.

Ufficio Patriziale di Carasso
Il Presidente: Mauro Minotti
Il vice Presidente: Ermanno Minotti
I membri: Giacomo Bernasocchi,  Nicola Ravasi, Sandro Snozzi
 

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