Françoise Hardy e le lettere d'amore di Bob Dylan

Il cantante era innamoratissimo dell'attice francese, anche se l'aveva vista soltanto in fotografia
PARIGI - Bob Dylan le scrisse lettere d'amore appassionate nei primi anni Sessanta, lei - Françoise Hardy - le ha ricevute soltanto adesso. E lo ha raccontato oggi ai microfoni della trasmissione radiofonica la "Bande Originale", su France Inter.
«E' stato importante per me - ha detto la cantante - adoro le sue canzoni dell'epoca e anche il suo personaggio». Françoise Hardy ha ricevuto soltanto da poco appunti e brutte copie di lettere che Dylan non le ha mai inviato. Era innamoratissimo di lei, anche se l'aveva vista soltanto in fotografia, ma visse questo "colpo di fulmine" a distanza e molto intensamente. Una "fissazione romantica e adolescenziale", come la definisce oggi la cantante, ma non per questo meno intensa.
All'inizio degli anni Sessanta, Dylan - lasciato il Minnesota dove era nato per trasferirsi a New York, vive nel Greenwich Village. Tutti i giorni passa molto tempo in un bar, dove ha l'abitudine di lasciare la sua macchina per scrivere. Scrive, scrive tutti i giorni, per ore e talvolta lascia sul tavolo gli appunti, le brutte copie, fogli accartocciati o scritti a metà. A recuperarli e metterli da parte è stato, per anni, il padrone del bar.
Dopo la sua morte, due suoi amici hanno ritrovato tutte le carte: «Queste due persone hanno impiegato tanto tempo per trovarmi - racconta Françoise Hardy - avevano questi documenti in mano, queste lettere, e hanno pensato che potessero interessarmi. Fogli che grondano amore e dolore per un rapporto impossibile, tutti intestati "For Françoise Hardy"».
I due si sono incontrati una sola volta, all'Olympia di Parigi, nel 1966, un incontro voluto a tutti i costi dalla cantante, che stava girando un film nel sud della Francia e soltanto in extremis ottenne l'autorizzazione a lasciare il set. Per un incontro che, qualche anno dopo che Dylan aveva scritto quelle lettere, fu deludente: «Era magrissimo, mi dissi questo non sta bene, questo sta per morire - ricorda Françoise Hardy - e anche il concerto fu decisamente brutto, il pubblico rimase molto deluso».




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