Trump mette la museruola (anche) ai numeri

Dopo il siluramento di Erika McEntarfer, il tycoon ha nominato E.J. Antoni alla guida del Bureau of Labor Statistics. Una scelta assai politicizzata, che preoccupa gli osservatori. E anche l'economia statunitense
WASHINGTON D.C. - Economista, conservatore, analista esperto in materia di spese federali e attuale "chief economist" della Heritage Foundation. Nonché un feroce critico del Bureau of Labor Statistics. È questo, in breve, l'identikit di E.J. Antoni, l'uomo scelto da Donald Trump per dirigere proprio quell'ufficio di cui ha lungamente contestato la conduzione, dopo il siluramento di Erika McEntarfer, "colpevole" di aver pubblicato dati poco compatibili con il roseo orizzonte - post "Liberation Day" - tratteggiato dal tycoon.
E.J. Antoni «garantirà che i dati pubblicati siano onesti e accurati»; così Trump ha sottoscritto l'ennesima nomina con cui, secondo molti, si porta via un altro pezzo dell'indipendenza di alcuni apparati dello Stato americano. Questo è infatti il grande timore, condiviso da analisti ed economisti che vedono in gioco l'indipendenza storica del suddetto bureau (che, non lo dimentichiamo, si trova, al pari di altri, a vivere una condizioni grande stress a causa dei tagli di budget e delle riduzioni dell'organico imposte dalle politiche di Trump).
Un'agenzia sotto stress, guidata da un soggetto che, citando le parole dell'economista Stan Veuger al Washington Post, è «totalmente non qualificato e che più di parte non si può». In altre parole, la credibilità del Bureau of Labor Statistics ê in bilico, perché questo - da una fonte affidabile e oggettiva di dati - potrebbe mutare in uno strumento di pura propaganda politica. Con un inevitabile impatto sull'economia e sul comparto degli investimenti, considerando il peso e l'influenza che i documenti e i rapporti scaturiti dall'agenzia hanno nell'indirizzare tutte le decisioni di politica monetaria.
Sulle stesse colonne già citate, anche Douglas Holtz-Eakin, presidente dell'American Action Forum, un altro think tank orientato su posizioni conservatrici, ha criticato il licenziamento di Erika McEntarfer e, più in generale, l'Amministrazione Trump per la «maldestra» gestione della vicenda, «perché hanno pubblicamente accusato il Bureau of Labor Statistics di falsificare i dati. E invece non esiste alcuna prova di queste manipolazioni».
La nomina di E.J. Antoni ora dovrà passare al vaglio del Senato, oggi a maggioranza repubblicana. E a quel punto si saprà se Trump sarà riuscito a mettere la museruola (anche) ai numeri, per evitare che mordano le sue politiche.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!