Trump contro gli interpreti nella lingua dei segni per sordi
La Casa Bianca contesta che l'interpretazione «interverrebbe gravemente nella prerogativa del presidente di controllare l'immagine che presenta al pubblico»
WASHINGTON - La Casa Bianca sta avanzando un'argomentazione insolita nel respingere le richieste degli attivisti di fornire interpretazione nella lingua dei segni americana (ASL) durante le conferenze stampa condotte dal presidente Donald Trump e dalla portavoce Karoline Leavitt. Secondo gli avvocati del Dipartimento di Giustizia, fornire l'interpretazione in ASL durante le conferenze stampa «interferirebbe gravemente con la prerogativa del presidente di controllare l'immagine che presenta al pubblico», come riportato in una causa intentata dalla National Association for the Deaf.
La questione ha sollevato preoccupazioni tra gli attivisti e persino tra il giudice incaricato del caso. «Nella misura in cui i convenuti sostengono di preferire agire senza legami con l'accessibilità per le persone con disabilità, il loro problema riguarda il Congresso e le leggi federali anti-discriminazione stesse», ha scritto il giudice distrettuale Amir Ali, che il mese scorso aveva emesso un ordine che obbliga la Casa Bianca a fornire interpretazione in tempo reale in ASL per le conferenze stampa di Trump e della sua portavoce Karoline Leavitt, respingendo l'argomentazione dell'amministrazione secondo cui i sottotitoli e le trascrizioni garantiscono già un accesso sufficiente alle dichiarazioni del presidente per le persone sorde o con problemi di udito.
