Parla il padre del killer: "Syed era ossessionato da Israele"
L'autore della strage di San Bernardino approvava l'ideologia del capo dell'Isis Al Baghdadi
SAN BERNARDINO - “Diceva sempre che era d’accordo con l’ideologia di Al Baghdadi, con la creazione di uno Stato islamico. Ed era ossessionato da Israele” - l’autore di questa dichiarazione rilasciata alla “Stampa,” che lascia pochi dubbi sulla matrice terroristica degli attentati di San Bernardino, è il padre dell’assassino di San Bernardino.
Lotta contro Israele - “Gli dicevo sempre di stare tranquillo. Di pazientare. Che entro due anni Israele non sarebbe più esistita. La geopolitica sta cambiando e le grandi potenze, Russia, Cina e pure gli Stati Uniti non vogliono più gli ebrei lì. Li porteranno in Ucraina.” Il padre diceva al figlio che non “serve a nulla combattere”. Ma il figlio non l’ha ascoltato. “Era ossessionato dall’idea di combattere Israele”. E questa ossessione ha portato alla morte di 14 innocenti.
Arrivo dal Pakistan - Il padre di Syed ha 67 anni ed è giunto negli Stati Uniti nel 1973. Ricorda l’adolescenza del figlio. “Non andava mai alle feste con i suoi compagni di scuola. Diceva che un buon musulmano doveva vedere ballare solo sua moglie.”
La pistola - Il padre confida al giornale italiano di aver visto il figlio armeggiare con una pistola. “Mi sono molto arrabbiato con lui. Ma di certo non credevo che fosse in contatto con dei terroristi”.
Bambina abbandonata - Il padre non si capacita di quello che è successo quel maledetto mercoledì. “Non mi spiego i motivi che l’hanno portato a compiere questa strage. Aveva tutto. Aveva un ottimo stipendio (70mila dollari all’anno ai quali aggiungeva 20mila di straordinari), aveva una casa, una figlia di sei mesi. Non riesco a darmi pace”.




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