«La tecnocasta dei miliardari vuole governare»
Il premier spagnolo Sánchez punta il dito contro «una élite di miliardari che non pagano le tasse»
MADRID - Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha di nuovo messo in guardia sul pericolo rappresentato dalla "tecnocasta", in riferimento ai magnati statunitensi della Silicon Valley come Elon Musk, e dall'utilizzo di Internet «come un Far West, senza norme né controlli». E ha puntato l'indice contro «una élite di miliardari che non pagano le tasse», alla quale «non basta avere più denaro di 150 paesi assieme, ma vuole anche il potere politico e democratico».
«Quello che vogliono - ha rilevato Sanchez - è sedersi direttamente nei Consigli dei ministri, senza maschere né mediatori, controllare le nostre leggi, condizionale le nostre vite, ciò che pensiamo e ciò che vediamo, incluso la nostra memoria, se è necessario alimentando l'odio e l'autoritarismo, come stiamo vedendo in processi elettorali che avranno un impatto importante nelle prossime settimane».
Il premier è intervenuto alla presentazione del nuovo Osservatorio dei Diritti Digitali di Re.es, oggi a Madrid. Il nuovo organismo, frutto della collaborazione pubblico-privata, è rivolto all'analisi, la pedagogia e alla difesa dei diritti digitali delle persone, imprese e istituzioni per attuare la Carta dei diritti Digitali approvata da Madrid nel 2021.
Come aveva già fatto al recente Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR), Sanchez ha proposto l'abolizione dell'anonimato sui social, per combattere la disinformazione e la pubblicazione di contenuti falsi, nell'ambito di un'azione promossa dall'Unione Europea.
«A fronte di chi spinge per la deregulation assoluta della tecnocasta, che pretende fare della tecnologia uno strumento per la censura, l'Europa deve promuovere un proprio modello per dare impulso alla crescita economica e rispettare i diritti digitali», ha evidenziato Sanchez, assicurando che la Spagna è pronta ad assumere «la leadership» in questo campo.
