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LOCARNOBenvenuti in Svizzera, ma non troppo

05.08.17 - 09:32
“Willkommen in der Schweiz” (oggi al Locarno Festival, ore 11.30, PalaCinema) indaga la politica di accoglienza dei migranti
Benvenuti in Svizzera, ma non troppo
“Willkommen in der Schweiz” (oggi al Locarno Festival, ore 11.30, PalaCinema) indaga la politica di accoglienza dei migranti

LOCARNO - Meglio pagare una multa di 290 mila franchi, che accogliere dieci migranti in fuga dalla guerra. Questa è la storia del piccolo e ricco comune svizzero argoviese Oberwil-Lieli, assurto agli onori della cronaca e delle polemiche per aver chiuso le proprie porte. Con il suo “Willkommen in der Schweiz”, presentato fuori concorso, l’abile regista svizzera Sabine Gisiger documenta la storia di un paesino diviso.

Siamo nell’estate 2015: un milione di migranti cerca rifugio in Europa. Di questi 40 mila riescono a varcare il confine svizzero. Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel spalanca le frontiere – suscitando poi una serie di reazioni politiche a catena - il sindaco di un piccolo villaggio del canton Argovia, Andreas Glarner, si rifiuta di accogliere una decina richiedenti l'asilo sul proprio territorio. Per lui, esponente UDC, è chiaro: si tratta di una questione di principio.

Nel film lo dice chiaramente: «Bisogna metter fine alla cultura dell'accoglienza e alla politica irresponsabile della Svizzera in materia di asilo». Per tenere fede alla sua granitica posizione, propone di inserire nel budget comunale un credito di 290mila franchi, ossia l’importo della multa che il comune di Oberwil-Lieli dovrebbe pagare se verrà meno al proprio dovere di accoglienza.

Eppure in questo paesino di poco più di duemila anime - di cui 300 milionari, e non è propriamente un dettaglio frivolo - c’è chi la pensa differentemente, in nome di quei valori cristiani a cui lo stesso sindaco si appella per motivare la sua chiusura verso presunte minacce religiose. Johanna Gündel, brillante studentessa, organizza la resistenza dando avvio a un dibattito sull’accoglienza.

Nel novembre del 2015, l'assemblea comunale ritira i 290mila franchi dal budget. Un imprenditore lancia però un referendum. Il villaggio è chiamato alle urne il 1° maggio 2016 e seppur con una maggioranza risicata (579 voti contro 525) rifiuta di accogliere i rifugiati. Questa è la storia del paesino spaccato in due che ha fatto il giro del mondo.

La regista svizzera Sabine Gisiger, storica di formazione, punta i riflettori sul villaggio argoviese con l’intento di indagare le origini della paura, della diffidenza, dell’astio, dei pregiudizi. Indaga, attraverso i due principali protagonisti, due visioni della Svizzera.
 
Procede con grande maestria e obiettività e, attraverso l’esempio di Oberwil-Lieli, mette in luce la spaccatura di tutta la Svizzera.

Tra chi crede che gli stranieri sono tutti criminali e potenziali terroristi che minacciano il benessere economico e chi invece ritiene che gli stranieri sono fonte di arricchimento e di crescita. I medesimi dibattiti, come illustrato nel film, si consumano sotto la cupola di Palazzo federale con accenti e parole che vengono documentati senza mediazione e senza equivoci.

Il documentario, del resto, non dà risposte. Invita, questo sì, a interrogarsi anche attraverso l’inserimento di documenti storici che ripercorrono le radici dell’accoglienza e della mancata accoglienza in Svizzera: dalla chiusura delle frontiere agli ebrei nel 1942, fino ad arrivare all’iniziativa Schwarzenbach del 1970, passando dalle baracche degli stagionali degli anni Sessanta.

«Il modo in cui oggi discutiamo e affrontiamo la questione degli stranieri, e il nostro rapporto con l'altro – ha dichiarato la regista Sabine Gisiger - è intrinsecamente legata a ciò che abbiamo vissuto nel Ventesimo secolo, alle paure che abbiamo in qualche modo coltivato». E mentre nel documentario scorrono e si susseguono le immagini della storia passata e presente, un “Coro intergalattico” composto da persone di origini diverse, intona canti di pace e di solidarietà dal chiaro messaggio universale.

 

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COMMENTI
 

nordico 6 anni fa su tio
Solo in Africa vi sono 650 Milioni di persone che devono vivere (si fa per dire) con meno di 2 franchi al giorno. Pensiamo veramente che accoglierne 150.000 all'anno risolva il problema, quando allo stesso tempo questi poverini mettono al mondo più di una decina di Milioni di nuovi bambini? Non sarebbe il caso di aiutarli sul posto, ad esempio instaurando dei protettorati, visto che i loro governanti sono totalmente corrotti? Gli interessi e intrallazzi menzionati da Lucauno sono in effetti il risultato di chi mette i nostri interessi in primo luogo, davanti agli interessi dei migranti.

Lucauno 6 anni fa su tio
Si insiste nel voler parlare di paure. A me non sembra che si tratti di paure quanto piuttosto nella ferma volontà di difendere il nostro territorio da una invasione da parte di una massa di estranei che sconvolge il nostro quieto vivere. Sulla motivazione di chi vuole accogliere tutti, oltre all'ingenuo buonismo, intravvedo gli interessi del mercato immobiliare nonché l'affannosa ricerca di un posto di lavoro di tutta quella pletora di assistenti sociali, psicologi, tuttologi e fannullologi di cui siamo infestati. Dobbiamo difenderci e basta.

beta 6 anni fa su tio
Risposta a Lucauno
Verità sacrosanta !

Sarà 6 anni fa su tio
Angela Merkel non ha spalancato le porte ma ha solo socchiuso l'uscio per un paio di giorni... E poi più di 140'000 profughi entrati in Germania sono scomparsi nel nulla... Markus Söder, ministro delle Finanze della Baviera, ha detto: “Non rinneghiamo i valori cristiani della solidarietà e dell’aiuto, solo che non possiamo accogliere il mondo e tanto meno salvarlo. Sui social La chiusura delle frontiere è stata commentata così: “Giusta decisione. Non possiamo dare da mangiare, da studiare, da lavorare a tutti. Ora costruiscono le case per i profughi, mentre il tedesco normale deve aspettare”. Tutta l'Europa ha chiuso le frontiere e la piccola Svizzera dovrebbe spalancarle?

leopoldo 6 anni fa su tio
per uno che dice cio che pensa subito in cento lo criticano.signori la democrazia non è solo cio che va bene per certe persone è anche quello che per certe persone non va bene.

tirannosaurosex 6 anni fa su tio
Perché nessuno dice mai come stanno veramente le cose? Abbiamo il paese pieno di lozza importata!!! Che siano con o senza il passaporto rosso appena stampato....

leopoldo 6 anni fa su tio
Risposta a tirannosaurosex
come il film di federico fellini la barca è piena

Tato50 6 anni fa su tio
Oh mamma, in Francia pagano uno 222'000'000, più 30'000.000 l'anno. per avere uno che rincorre una palla;-((

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
E' scandaloso ma non lo pagano con il denaro dei contrribuenti.

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Sarà
No, con quelli che lo credono un idolo e rinunciano a mangiare pur di andare a vederlo !! Il tipo è brasiliano e non so se hai visto l'altro giorno alla TV in che condizioni si trova quella Nazione. Quasi 250'000 impiegati pubblici che non ricevono lo stipendio da 5 mesi, impianti faraonici per le Olimpiadi che dovevano essere riconvertiti che sono cattedrali nel deserto e che tra poco crollerano. Decine di ditte che hanno fatto i lavori e non hanno visto una rapa. 17 palazzi, con quasi 600 appartamenti, in pieno stato di abbandono utilizzati per ospitare gli atleti per 3 settimane. Almeno in questi non si potrebbe farli occupare da chi vive nelle favelas sotto un tetto di lamiera ?

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Hai ragione, inoltre hanno un presidente sempre indagato per corruzione ma sempre prosciolto...

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Già; a dir la verità sono tre. Due ex e l'attuale ma hanno deciso di lasciarlo al suo posto sino al termine della legislatura (forse non ne trovano uno onesto e all'altezza) ;-(( Certo che se penso che la mia Cassa Malati sponsorizza una squadra di Super League con una bella scritta sul fondo della maglietta mi chiedo se i soldi che usano sono anche i miei e non certo dedotti dalle centinaia di migliaia che si cuccano certi personaggi ai vertici. Dare un'occhiata li e smetterla di massacrare il ceto medio, che sta scomparendo, non sarebbe male !! Buona giornata ;-)
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