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MAGLIO DI COLLAScuola elementare perseguitata dai pidocchi

22.01.14 - 07:18
La situazione va avanti, a fasi alterne, da settembre 2012. E ora le mamme si ribellano: "Non si può continuare così". Le autorità scolastiche: "Stiamo facendo il possibile"
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Scuola elementare perseguitata dai pidocchi
La situazione va avanti, a fasi alterne, da settembre 2012. E ora le mamme si ribellano: "Non si può continuare così". Le autorità scolastiche: "Stiamo facendo il possibile"

MAGLIO DI COLLA – Una scuola perseguitata dai pidocchi da quasi un anno e mezzo. Capita all’istituto elementare di Maglio di Colla, una piccola sede con due pluriclassi, dove allievi e docenti da settembre 2012 sarebbero confrontati con il fastidioso fenomeno. “Non si può continuare così – dice una mamma –. Ho deciso di lasciare a casa mia figlia finché le cose non saranno risolte”. “Le autorità scolastiche – aggiunge un’altra mamma – dovrebbero impedire di venire a scuola ai bambini contagiati. Invece, non lo fanno. Siamo delusi”.  

Situazione particolare - Quello dei pidocchi è un problema diffuso negli ambienti in cui ci sono bambini. Capita a scuola, ma anche in ambito sportivo, ricreativo. “Di solito però – sottolinea Marco Maccagni, direttore scolastico della zona Monte Boglia – in meno di due mesi l’allarme rientra e si torna alla normalità. Davvero non so spiegarmi come mai a Maglio di Colla la situazione stia durando così tanto”.

Provvedimenti scrupolosi - Eppure, stando a Maccagni, le autorità scolastiche hanno preso tutte le misure del caso. “Il problema c’è e non possiamo nasconderlo. Ma noi siamo stati scrupolosi. Abbiamo seguito in ogni dettaglio le direttive del medico cantonale e del servizio di medicina scolastica. Sia per quanto riguarda l’informazione alle famiglie, sia per quanto attiene le cure da seguire per i bambini contagiati. I docenti della sede hanno fatto e stanno ancora facendo un ottimo lavoro. E, comunque, vorrei sottolineare che non è che da un anno e mezzo siamo invasi dai pidocchi, senza che riusciamo a ottenere risultati. In questo lasso di tempo si sono infatti alternati periodi di tregua, dove le cure indicate hanno dato degli esiti positivi, ad altri dove il fenomeno riappariva”.

Esclusione inutile - Sull’eventualità di obbligare gli allievi con i pidocchi a stare a casa, il direttore è categorico. “Non possiamo, lo dicono le raccomandazioni del medico cantonale. In questi casi, l’esclusione non è utile. Al contrario può rivelarsi dannosa. Noi ci aspettiamo, invece, che tutte le famiglie reagiscano e seguano i nostri consigli”. Sì, perché il sospetto è che non tutti i genitori stiano facendo il loro dovere. “Non abbiamo certezze – precisa Maccagni –. Va detto che in tutti questi mesi i portatori non sono stati sempre gli stessi, ma sono cambiati di volta in volta. In occasione dell’ultimo controllo, qualche settimana fa, il numero dei portatori sembrava calato. Forse siamo, finalmente, sulla via giusta”.  
 

 


 

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