«Dopo il Covid, spirito di sacrificio e professionalità non bastano più »

Le richieste degli operatori sociosanitari attraverso il Sindacato VPOD, dal 26 al 31 ottobre ci sarà una mobilitazione
RIVERA - La pandemia ha messo in luce diversi aspetti critici delle professioni sociosanitarie che necessitano di essere migliorati.
Lo ha decretato l'ultima assemblea annuale del Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD Ticino lo scorso 25 settembre. Le richieste sono state presentate in due risoluzioni.
«La crisi ha messo in evidenza l’importanza di avere operatori sanitari e sociali ben formati e in numero sufficiente per reggere nei periodi critici. Non basta lo spirito di sacrificio e la professionalità! Secondo il Sindacato VPOD Ticino occorre migliorare le condizioni quadro, per rendere attrattive agli occhi dei giovani le professioni sociosanitarie (in particolare grazie a indennità migliori). Per mantenere a lungo nella professione le persone formatesi dopo tanti sacrifici, evitando l’abbandono della stessa dopo pochi anni a causa di condizioni sfavorevoli». Per ribadire queste motivazioni verrà organizzata una mobilitazione dal 26 al 31 ottobre, in tutta la Svizzera.
Un altro punto caldo riguarda l'abolizione degli scatti e il taglio dei salari «che vanno a beneficio dei ricchi» e che penalizzano «nuovamente i giovani con un blocco degli aumenti annuali». anche la cassa pensioni cantonale, il cui risanamento passerà per il Parlamento, e che il VPOD invita ad approvare al più presto.




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