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CANTONE"Sbaglio strategico"

24.11.13 - 19:00
Il PPD esprime una certa delusione sul "No" degli svizzeri all’aumento della vignetta autostradale. Giovanni Jelmini: "Richiesto un aumento troppo forte"
Foto d'archivio (Keystone)
"Sbaglio strategico"
Il PPD esprime una certa delusione sul "No" degli svizzeri all’aumento della vignetta autostradale. Giovanni Jelmini: "Richiesto un aumento troppo forte"

BELLINZONA - Il PPD ticinese è soddisfatto soltanto parzialmente dell'esito di questa domenica di votazioni federali. La nota dolente è arrivata dal secco rifiuto degli svizzeri all'aumento del costo della vignetta autostradale a 100 franchi. "Purtroppo in questo caso - si legge nella nota inviata dal PPD domenica sera - le posizioni del nostro Partito non hanno fatto breccia nella popolazione svizzera che si è espressa chiaramente contro questa modifica di legge".

Il presidente del PPD, Giovanni Jelmini, su questo tema parla di sbaglio strategico: "Il risultato non era del tutto inaspettato. Il problema maggiore era dovuto al fatto che è stato chiesto un forte aumento improvviso. Probabilmente se l'aumento fosse stato richiesto gradatamente nell'arco degli ultimi 10 - 15 anni non ci sarebbero stati molti problemi. Ci sono delle opere che dovrebbero essere realizzate - ha osservato Jelmini -  la mancanza di risorse metterà in discussione la loro realizzazione".

Il PPD esprime, invece, soddisfazione anche per l’esito della votazione sull’iniziativa popolare UDC a favore delle famiglie. Con un chiaro 58,5% di voti il popolo svizzero ha respinto la proposta di favorire fiscalmente le famiglie che possono rinunciare ad un reddito per accudire i propri figli. "Nel nostro Cantone - si legge nella nota - l’esito è stato più ristretto (53% i no contro 47% di sì), una situazione che si era per altro manifestata sia durante l’ultima assemblea dei delegati  del Partito nazionale tenutasi a Tenero un mese fa, sia durante l’ultimo Comitato cantonale. Il voto espresso è quindi in sintonia con le posizioni all’interno del nostro partito". "Un risultato di una proposta - ha osservato Jelmini - che non incide sull'impegno del nostro partito a favore delle famiglie".

Infine l'iniziativa 1:12. Il Popolo svizzero e tutti i Cantoni hanno sonoramente bocciato l’iniziativa promossa dai Giovani Socialisti che voleva introdurre un limite massimo al guadagno dei quadri dirigenti di 12 volte superiore rispetto al salario meno pagato nella stessa ditta.

"Il Popolo e tutti i Cantoni svizzeri - si legge nella nota - hanno visto in questa iniziativa un seria minaccia ad un sistema economico e sociale che ha dato più volte prova di funzionare senza delle imposizioni calate dall’alto. Un’iniziativa che non ha tenuto conto dei processi di contrattazione e di regolamentazione in vigore tra sindacati e padronato che hanno garantito da una parte la pace sociale e, dall’altra, una crescita economica costante invidiata dal resto del mondo". Secondo il presidente Giovanni Jelmini il risultato ticinese era comunque prevedibile: "Nei cittadini c'è una certa irritazione nei confronti di quelle che sono le sproporzioni salariali tra chi ha un salario basso e chi, invece, impronunciabile. Tuttavia la maggioranza dei ticinesi ha comunque compreso che si tratta, semmai, di fare tutto il possibile affinché ogni lavoratore abbia uno stipendio dignitoso. Ciò dipende dalle parti sociali che nel 90% dei casi, in questi ultimi 50 anni, a trovare delle soluzioni adeguate. La pace del lavoro in Svizzera la si ottiene grazie alla capacità di trovare mediazioni senza interventi eccessivi da parte dello Stato".

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