Cerca e trova immobili

CANTONELa farmacologia dell’EOC diventa centro di riferimento nazionale

21.11.19 - 11:51
L'istituto dell'Ente valuterà le farmacoterapie dei degenti di dieci grandi case per anziani nei cantoni di Zurigo e Vallese
Ti Press
La farmacologia dell’EOC diventa centro di riferimento nazionale
L'istituto dell'Ente valuterà le farmacoterapie dei degenti di dieci grandi case per anziani nei cantoni di Zurigo e Vallese

BELLINZONA - L’Istituto di Scienze Farmacologiche della Svizzera Italiana (ISFSI), con il suo direttore medico e scientifico professor Alessandro Ceschi, si profila come centro di riferimento a livello nazionale partecipando a uno studio finanziato dall’Ufficio federale della Sanità pubblica sull’appropriatezza della prescrizione di farmaci nelle case per anziani. L’istituto dell’Ente Ospedaliero Cantonale è infatti stato incaricato dalla Fondazione sicurezza dei pazienti Svizzera, nell’ambito dei programmi nazionali “progress” da lei condotti, di valutare le farmacoterapie dei degenti di dieci grandi case per anziani nei cantoni di Zurigo e Vallese.

L’istituto allestirà anche un programma per la formazione specifica degli operatori sanitari attivi in questo tipo di strutture. Lo studio potrà fornire un contributo prezioso nel contesto dell’invecchiamento costante della popolazione; in questo ambito, la tematica dell’appropriatezza delle farmacoterapie per la popolazione geriatrica è destinata ad assumere un’importanza ancora maggiore nei prossimi anni. Il mandato assegnato all’ISFSI rappresenta un riconoscimento del livello raggiunto sul piano nazionale dall’istituto grazie alla sua attività in questi anni.

L’assunzione di più farmaci, la cosiddetta polifarmacoterapia, o di medicinali potenzialmente inadatti comporta rischi importanti per la sicurezza delle cure in particolare nelle popolazioni anziane. Il programma pilota nazionale denominato “progress! La sicurezza della farmacoterapia in casa per anziani” intende contribuire a contenere le situazioni critiche. La prima fase del programma, fra il 2016 e il 2018, ha permesso di circoscrivere il perimetro della problematica della farmacoterapia in ambito geriatrico.

Nella seconda fase di approfondimento, fra il 2019 e il 2021, è dunque stato coinvolto l’ISFSI quale istituto di riferimento. Qui l’obiettivo è quello di definire in modo dettagliato i criteri di qualità cui una prescrizione e un monitoraggio sicuro della farmacoterapia devono attenersi per migliorare e rendere più appropriato il trattamento farmacologico del paziente anziano. L’applicazione di questi criteri e gli effetti che ne risulteranno saranno esaminati in dieci case per anziani di Zurigo e del Vallese.

Il team dell’ISFSI sotto la coordinazione e la responsabilità del Prof. Dr. med. Ceschi, che fungerà anche da consulente per la Fondazione nella definizione degli indicatori e della loro applicazione, riceverà dapprima i dati anonimizzati dei medicamenti assunti dai degenti delle case per anziani per analizzarli a fondo. Farà seguito una formazione specifica di medici, farmacisti e infermieri attivi nelle case anziani tramite materiale didattico sviluppato dall’istituto; successivamente è prevista una seconda analisi dettagliata delle terapie farmacologiche somministrate. L’ISFSI si occuperà poi di analizzarne l’impatto e allestirà un rapporto finale. Al termine del progetto, la Fondazione Sicurezza dei pazienti Svizzera elaborerà raccomandazioni a disposizione di tutte le strutture del paese che si occupano di popolazione geriatrica. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE