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La perizia chiesta dalla procura evidenzia una violazione delle regole dell'arte edilizia. Considerati i molti anni trascorsi dalla realizzazione dei lavori, il reato potrebbe però essere prescritto
BELLINZONA - Il controsoffitto non era ancorato a sufficienza ai muri portanti. È questa la conclusione a cui è giunta la perizia chiesta dalla Procura per chiarire le cause del crollo avvenuto il 12 febbraio scorso all'interno del Wine Bar di Sementina. Nell'incidente - ricordiamo - rimasero ferite cinque persone, fortunatamente in modo non grave.
Dal documento, anticipato dalla Rsi, emerge infatti che chi l'aveva posato nel 2008 non aveva tenuto conto del fatto che sarebbero stati aggiunti (come poi effettivamente avvenne) più elementi, da apparecchi vari ai pannelli anti-rumore. Considerati i molti anni trascorsi, il reato di violazione delle regole dell’arte edilizia (per il momento contro ignoti) potrebbe però essere prescritto.
Prescrizione che però non varrebbe qualora si constatasse una responsabilità da parte di chi ha effettuato i lavori successivi, ovvero l'applicazione dei pannelli per risolvere il problema dell'acustica, che risalgono a un paio di anni fa.
