L'associazione "Uniti per Brè" esprime perplessità per gli scenari presentati nell'ambito della revisione del Piano regolatore del comparto
LUGANO - Ha sollevato qualche perplessità tra i membri dell’associazione “Uniti per Brè” l’analisi urbanistica - e i quattro possibili scenari considerati - presentata dalla città di Lugano per la revisione del Piano regolatore nel comparto di Brè-Aldesago.
Ad essere criticato dall’associazione - si legge in una presa di posizione inviata all'Esecutivo luganese - è in particolare la scelta di propendere per un approccio quantitativo piuttosto che qualitativo. «Il comparto di Brè è un luogo sensibile. Occorre dunque preservarne la qualità di vita attraverso la sua salvaguardia, considerando il valore dell’insediamento».
«Salvaguardiamo il tessuto storico e paesaggitisco» - In concreto, l’associazione chiede di frenare un ulteriore sviluppo insediativo «non commisurato» a tale valore, in quanto di fatto «ne comprometterebbe la sostanza, alterandone le caratteristiche e sollevando problemi d’inserimento paesaggistico», e se necessario di ridurre pure le «potenzialità edificatorie concesse attualmente».
«Il comparto di Brè-Aldesago è da sempre un luogo scelto per ritemprarsi nel rispetto del suo patrimonio naturalistico e paesaggistico. I sentieri, i boschi, i prati sono per definizione “aree di svago di prossimità”», conclude l’associazione suggerendo al Municipio di prestare «grande cautela» nel valutare la realizzazione di spazi artificiosi di svago che «rischiano di corrompere l’esistente patrimonio».
Una decisione, puntualizza Uniti per Brè, che al contempo si pone in urto con «la vocazione alla salvaguardia del tessuto storico, paesaggistico e naturale» e contraddice «spirito e conclusioni della premessa generale dell’analisi urbanistica».