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CANTONE«Siamo una stazione di risalita... anche per chi non ha lavoro»

26.10.18 - 06:04
Sotto un cielo quasi estivo fervono i preparativi per la nuova stagione sciistica. E Gabriele Gendotti, presidente della Nuova Carì, spiega perché gli impianti non voglion dire solo sussidi
«Siamo una stazione di risalita... anche per chi non ha lavoro»
Sotto un cielo quasi estivo fervono i preparativi per la nuova stagione sciistica. E Gabriele Gendotti, presidente della Nuova Carì, spiega perché gli impianti non voglion dire solo sussidi

FAIDO - «Diamo lavoro ad una trentina di persone di cui almeno due terzi sono disoccupati». Forse anche per questo sono detti impianti di risalita.  È il lato meno conosciuto di un settore, quello del divertimento bianco, che spesso si tende a criticare perché bisognoso di sussidi per stare a galla. Ma è un’immagine per lo meno parziale, oltre che ingenerosa, come spiega Gabriele Gendotti, presidente della Nuova Carì, la società che gestisce la stazione sciistica leventinese.

Un centinaio di richieste - Le alte temperature di questi giorni sembrano contrastare coi preparativi di una riapertura che si spera sia vicina. «È stata una mattinata di colloqui per scegliere il personale» racconta Gendotti. Le richieste, solo dal Ticino, sono state un centinaio. «Cerchiamo -aggiunge - di privilegiare le persone della zona».

Oltre i sussidi - Il ruolo “sociale” di questa, come altre stazioni sciistiche ticinesi, dà  occasione all’ex consigliere di Stato ad evidenziare un fatto:  «Mi sembra che non ci si renda conto dell’importanza di questi impianti per delle regioni povere come la nostra. Si sono battute anche altre strade, ma nessuna alla fine fornisce lo stesso apporto di una stagione invernale». Da qui l’invito a guardare oltre la mano tesa del Cantone: «È vero che lo Stato ha investito molto per questi impianti, ma queste stazioni sono tutte ancora in funzione. I soldi pubblici, che per i piccoli non sono moltissimi, servono infatti per manutenzione e sicurezza».

Effetto moltiplicatore - Una zavorra di negatività che, prosegue il nostro interlocutore, «è ingiustificata se si pensa all’indotto che creiamo». Già, l’indotto che non si limita agli incassi di giornata: «Uno studio recente ha mostrato che per ogni franco investito nel settore dallo Stato c’è un effetto moltiplicatore pari a 7-8. La scorsa è stata per noi una buona stagione. Grazie ai contributi pubblici siamo riusciti a pareggiare i conti».

L’indotto e le case secondarie - Ma al di  là della cifra di 1,3 milioni di franchi generata a Carì in 3-4 mesi d’attività, Gendotti attira l’attenzione sull’indotto a favore del comune di Faido: «Oltre al contributo occupazionale, acquistiamo quasi tutto in paese e siamo un ottimo cliente per l’azienda elettrica. Senza dimenticare le case secondarie, che sono il business che funziona meglio in queste valli. Case che sono legate a doppio filo alla stagione invernale».

L’emergenza siccità - «In questo momento - continua Gendotti - aspettiamo più l’acqua che la neve. Cammino spesso in montagna e torrenti così secchi ne ho visti raramente». La preoccupazione di molti per il clima impazzito diventa qui in valle ancora più marcata: «La preoccupazione è duplice. Innanzitutto c’è quella di avere l’acqua e poi le basse temperature per utilizzare i cannoni da neve che sono la premessa dal profilo aziendale per garantire l'attività. Chiaro le tecnologie evolvono e in futuro si potrà far neve anche con temperature un po’ più alte. Ma per noi così esposti al sole l’innevamento resta fondamentale».

Leventina Card - Quella alle porte è la stagione che segue il flop di un’iniziativa cantonale, “L’inverno in tasca”. L’idea di un abbonamento unico per tutte le principali stazioni ticinesi si è sciolta come neve al sole. «L’asticella è stata posta troppo in alto» commenta Gendotti. Per gli appassionati esiste però, ed è iniziata la prevendita in questi giorni, una valida alternativa la Ski Card Leventina, pensata con un occhio di riguardo alle famiglie e che prevede sconti anche per altri comprensori fuori valle. Insomma, manca solo... meglio non dirlo per scaramanzia.

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