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ALTO MALCANTONEAlluminio batte marmo, e lo stradario si sblocca

01.05.18 - 21:00
Una curiosa battaglia sui materiali ha fermato per mesi la realizzazione dello stradario nel comune malcantonese. Alla fine il Consiglio di Stato boccia il ricorso di chi voleva le insegne in pietra
Alluminio batte marmo, e lo stradario si sblocca
Una curiosa battaglia sui materiali ha fermato per mesi la realizzazione dello stradario nel comune malcantonese. Alla fine il Consiglio di Stato boccia il ricorso di chi voleva le insegne in pietra

ALTO MALCANTONE - Alla fine ha vinto la tradizione, se tradizione possono considerarsi le targhe in alluminio che ormai molti comuni hanno adottato per indicare i nomi di vie e piazze, nonché i numeri civici sulle abitazioni. Una minoranza di cittadini voleva che il comune di Alto Malcantone diventasse il primo in Svizzera ad avere uno stradario interamente inciso sul marmo. Non per scimmiottare Pompei ai piedi del più pacifico monte Lema, ma per omaggiare i maestri gessatori, stuccatori e scultori altomalcantonesi. E - sostenevano - per risparmiare qualche soldo.

L’idea, lanciata a progetto ufficiale già avviato, ha scompaginato di fatto la tempistica e i piani del Municipio, che nel giugno scorso era comunque riuscito a far passare a larga maggioranza (14 contro 3) il progetto con le insegne metalliche. «Prodotte in una fonderia in Ticino e opportunamente posate da esperti con un’esperienza maturata in oltre cento comuni ticinesi» scriveva lo scorso inverno il sindaco Giovanni Berardi sul bollettino informativo del Comune.

A causa di un ricorso contro quella decisione del Legislativo tutto si è però paralizzato. Fino ad ora, perché di recente il Consiglio di Stato ha bocciato l’istanza e la decisione nel frattempo, come spiega a Tio/20Minuti il sindaco Berardi, è cresciuta in giudicato. Ma tra gli scontenti, tra chi cioè non è rimasto di stucco, qualcuno è tornato alla carica sostenendo che la variante in marmo sarebbe costata 80mila franchi in meno di quella in alluminio (il credito complessivo si aggirerebbe sui 200 e rotti mila franchi). Risparmio che però il sindaco contesta: «Non ci sono elementi e preventivi concreti per fare un simile confronto e neppure c’è stato un concorso con più varianti» taglia corto. Insomma, è forse il caso di metterci una pietra sopra.

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COMMENTI
 

Tato50 5 anni fa su tio
Visti i dazi che metterà Trump cominciano ad allenarsi ?

flyatwind 5 anni fa su tio
L’articolo punge e inbita alla lettura, ma è disinformazione. Ma quali 80 mila risparmiati? Nell’interpellanza si parlava genericamente di 50 mila in meno, con un’offerta incompleta e con le targhe in marmo di CARRARA (e Arzo? E perchè no il granito della Valle Maggia o della Riviera?). Quando si risparmia in Ticino è perchè si dà lavoro all’estero.

sipial 5 anni fa su tio
Ogni regione ha a disposizione il materiale reperibile sul posto: in Ticino il granito, a Pompeii il tufo, per cui...

Lokal1 5 anni fa su tio
Risposta a sipial
Alluminio poi non ne parliamo, con tutti i rifiuti che abbiamo da smaltire.... quest' ultimo direi è il piu reperibile di tutti!

sedelin 5 anni fa su tio
in questo ticino conservatore e miope non basta neppure il costo inferiore a giustificare una scelta esteticamente migliore ma anche rappresentativa di un tributo ai nostri artisti: pfuiii !
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