Considerando la nazionalità dei disoccupati, la diminuzione su base annua in Ticino è stata pari a ‐0.2 punti percentuali per i residenti sia svizzeri sia stranieri
LUGANO - Si prevede un nuovo calo, rispetto all’anno precedente, del tasso di disoccupazione SECO in Ticino sia nel primo sia nel secondo trimestre 2018.
La stima IRE – PanelCODE della disoccupazione prevede, per il I trimestre 2018, un tasso di disoccupazione SECO pari al 3.6% mentre nel successivo II trimestre 2018 si dovrebbe raggiungere un valore pari a circa il 2.8%.
Moreno Baruffini, dell'Osservatorio delle Dinamiche economiche ‐ sezione mercato del lavoro, spiega come «nel quarto trimestre 2017, il tasso di disoccupazione SECO in Ticino è stato pari a circa il 3.4%, in diminuzione rispetto al valore del quarto trimestre 2016 (‐0.2 punti percentuali). È così ripresa, dopo una breve fase di assestamento, la contrazione su base annua della disoccupazione SECO in Ticino che prosegue dal I/2014.
Considerando la nazionalità dei disoccupati, la diminuzione su base annua in Ticino è stata pari a ‐0.2 punti percentuali per i residenti sia svizzeri sia stranieri. Il tasso di disoccupazione dei residenti svizzeri è risultato pari al 2.5% mentre per gli stranieri residenti è stato pari al 5.5%.
Analizzando invece i numeri della disoccupazione in funzione delle caratteristiche personali, è proseguito il calo su base annua della disoccupazione femminile che si è ridotta dal 3.6% al 3.3%. Anche
nel caso della disoccupazione maschile, si è registrata una diminuzione, passando dal 3.7% al 3.5%. La quota di donne sul totale del numero di disoccupati risulta quindi essere pari al 42.6%, in calo di ‐1.2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. È proseguita inoltre la diminuzione del tasso di disoccupazione giovanile, dal 5.4% registrato nel IV/2016 al 4.8% registrato nel IV/2017.
Con riferimento al primo e al secondo trimestre del 2018, la stima IRE‐PanelCODE della disoccupazione SECO prevede invece un tasso rispettivamente pari a circa il 3.6% e 2.8%. Si nota inoltre una forte riduzione dell’effetto stagionale, diminuito di circa il 25% rispetto all’anno precedente».