Il viaggio di un gruppo di volontari in Burkina Faso, raccontato in fotografie. Alle popolazioni locali hanno donato 400 kg di materiale scolastico e sanitario, e altrettanti di riso
RIVERA/OUAGADOUGOU - Dal monte Ceneri alle riarse pianure sub-sahariane. Si è appena conclusa l'avventura africana di un gruppo di volontari dell'associazione Rehoboth di Rivera. I nove ticinesi hanno portato nei villaggi del Burkina Faso la bellezza di 400 chilogrammi di materiale scolastico e altrettanti di riso. E sono tornati con un carico di bellissime fotografie e tante cose da raccontare.
Latte in polvere e vestiti - A comporre la comitiva: Amanda Peduzzi, Angelica Londino, Daniele Ventura, Elia Ierovante, Emmanuel Pfister, Giuseppe Minardi, Monica Leone, Ruth Munz e Ursina Fasani. «Ovunque siamo andati ci hanno offerto un’accoglienza indimenticabile» raccontano. «Il nostro viaggio è iniziato nel sud del paese in un centro ospedaliero dove offrono consulenza nutrizionale a mamme e bambini. Abbiamo donato diverso materiale, latte in polvere, vestiti, creme».
Malnutriti e felici - Nel diario di viaggio, il ritratto triste e gioioso dell'Africa è disegnato dai bambini: «Bambini denutriti e malati» ma anche «bambini che cantavano, danzavano e malgrado tutto pieni di gioia» raccontano i volontari. «Ogni giorno visitavamo scuole, orfanotrofi, centri accoglienza. Il Burkina Faso non ha molto da offrire per il turismo, ma allo stesso tempo è possibile scoprire dei paesaggi pieni di storia e villaggi antichi, dove la tradizione è rimasta una priorità».
«Esperienza indimenticabile» - Bilancio finale: «Abbiamo incontrato più di 3'000 bambini nelle loro classi scolastiche e un centinaio in vari orfanotrofi, nella speranza di trovare una nuova famiglia» spiega il portavoce dell'associazione Daniele Ventura. Un ringraziamento particolare «va a tutti i donatori e agli sponsor che hanno permesso di donare oltre 400 chili di materiale e d'acquistare 400 chilogrammi di riso per un villaggio». Insomma un'esperienza «indimenticabile». E probabilmente non sarà l'ultima.