Cerca e trova immobili

AGNOIssea non ci sta: «Sentenza viziata da numerosi errori»

20.11.17 - 13:43
Contro la sentenza del Tribunale federale l’istituto para-universitario di Agno ricorrerà alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
fotolia
Issea non ci sta: «Sentenza viziata da numerosi errori»
Contro la sentenza del Tribunale federale l’istituto para-universitario di Agno ricorrerà alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

AGNO - La sentenza del Tribunale federale del 6 novembre, resa pubblica stamattina, che ha respinto il ricorso presentato dall’Issea di Agno contro la Corte d’Appello del Cantone Ticino non è piaciuta ai vertici dell’istituto, i quali annunciano che presenteranno ulteriore ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). La vertenza - ricordiamo - riguardava l’abuso della denominazione di “ università” e di “politecnico” sul territorio cantonale ticinese.

«Riteniamo che la sentenza del Tribunale Federale, viziata da numerosi errori sia in diritto che in fatto, sia molto semplicistica e contraddittoria nelle tesi giuridiche completamente infondate addotte e che violi anche la Convenzione europea dei diritti dell’uomo che tutela, in applicazione del principio del contraddittorio, il diritto ad un processo equo e ad una giusta difesa», si legge nel comunicato stampa.

La condanna sarebbe infatti basata su fatti e circostanze nuovi e cronologicamente successivi rispetto a quelli indicati e contestati nell’atto di accusa originario del Pubblico Ministero nel processo di primo grado. «Sono stati introdotti e contestati per la prima volta in appello fatti e circostanze nuovi, indicate nuove prove documentali mai prodotte nel processo di primo grado che chi rappresenta l’istituto non ha mai visto e sulle quali non ha potuto pronunciarsi né contestare».

L’istituto precisa infine «che la condanna non ha alcuna influenza sulla legittimità dell’attività universitaria e sulla validità dei titoli conferiti, che non è stata contestata, e nemmeno sull’uso delle denominazioni citate fuori dal Cantone Ticino, in particolare sul territorio del Canton  Zugo, dove dal 7 luglio 2016 è stata trasferita la sede legale e l’attività universitaria».

E non avrà conseguenze neppure sugli studenti. «Pur procurando un pregiudizio anche morale, del quale ci riserviamo di chiedere il ristorno, la sentenza non avrà effetti pratici sulle attività didattiche che proseguono normalmente nel Canton Zugo, mantenendo le denominazioni università e politecnico che, ai sensi della legge di quel Cantone sono libere. Prosegue pure - in Ticino - l’attività di formazione continua per adulti che non è soggetta alla legge universitaria cantonale, mantenendo le denominazioni Polo Tecnico e Scuola Universitaria Privata».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE