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Al via il processo a Bosia Mirra

Facilitò a diversi migranti l’entrata illegale in Svizzera. L’imputata ha sempre parlato di «aiuto umanitario»
Ti Press
Al via il processo a Bosia Mirra
Facilitò a diversi migranti l’entrata illegale in Svizzera. L’imputata ha sempre parlato di «aiuto umanitario»
  BELLINZONA – In almeno nove occasioni aiutò diversi migranti (si parla di 24 cittadini di origine eritrea e siriana) a entrare illegalmente in Svizzera, anche ospitandoli e pagando loro il biglietto per proseguire il viaggio vers...

 

BELLINZONA – In almeno nove occasioni aiutò diversi migranti (si parla di 24 cittadini di origine eritrea e siriana) a entrare illegalmente in Svizzera, anche ospitandoli e pagando loro il biglietto per proseguire il viaggio verso la Germania. Si tratta della deputata socialista Lisa Bosia Mirra, che oggi compare davanti a una Corte della Pretura penale – presieduta dal giudice Siro Quadri e riunita al Tribunale penale federale di Bellinzona – per ripetuta incitazione all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegale.

I fatti risalgono al periodo compreso tra il 18 agosto e il 1. settembre 2016, quando Bosia Mirra fu poi fermata al valico di San Pietro di Stabio assieme a un complice di 53 anni. La giustificazione? «Ho agito per motivi di carattere umanitario».

La scorsa primavera nei confronti della deputata era dunque stato emesso un decreto d’accusa, firmato dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, che proponeva una pena pecuniaria, sospesa, di 8'800 franchi. Oltre a una multa di mille franchi. Un decreto d’accusa che Bosia Mirra – difesa dall’avvocato Pascal Delprete – aveva impugnato.

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