Cerca e trova immobili
Il gruppo parlamentare dei Verdi risponde all'attacco del direttore dell'IRE, che ha criticato Sergio Savoia. Secondo Maggi il leader dei Verdi sarebbe colui che "ha distrutto il partito"
LUGANO - Non accenna a placarsi la polemica attorno all'ormai famigerato studio dell'IRE, (Istituto di Ricerche Economiche) dal quale emergerebbe, in estrema sintesi, che i lavoratori frontalieri non sostituirebbero i lavoratori residenti e che il reclutamento di lavoratori stranieri da parte delle aziende sarebbe più o meno causale (e quindi non ci sarebbe una scelta basata sul "prezzo"), e che il salario non rappresenterebbe un criterio di primaria importanza nella scelta di un lavoratore.
Il direttore dell'IRE, Rico Maggi, in un'intervista al Corriere del Ticino, rispondendo a chi mette in dubbio la credibilità dell'istituto che dirige e dello studio pubblicato, ha puntato il dito contro la Lega dei Ticinesi e i Verdi, colpevoli, secondo lui, di "costruirsi il proprio business politico sulle polemiche".
L'affondo diretto è andato contro Sergio Savoia, "che ha distrutto il partito dei Verdi", ma anche contro il presidente del Gran Consiglio, Luca Pagani, "finito su tutti i media a raccontare la propria versione dei fatti quando in precedenza aveva chiesto a tutti di non rendere pubblici i contenuti dello studio".
In reazione alle parole del direttore dell'IRE ("finanziato dall'ente pubblico"), il gruppo parlamentare dei Verdi ha stigmatizzato le affermazioni di Maggi, "con le quali esprime un giudizio politico politico arbitrario sull'operato svolto dal collega Sergio Savoia alla guida del partito dei Verdi del Ticino". "Il gruppo parlamentare - conclude la breve nota - richiama pertanto il professor Rico Maggi al suo ruolo di ricercatore al di sopra delle parti".
