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TICINOArmi in arsenale, Michele Moor: "Una misura sproporzionata"

18.01.08 - 07:37
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Armi in arsenale, Michele Moor: "Una misura sproporzionata"

LUGANO - "Depositare l'arma all'arsenale sarebbe una misura sproporzionata". Boccia così, Michele Moor presidente centrale della Società svizzera degli ufficiali (SSU), nonchè colonnello di Stato maggiore, la recente decisione di Ginevra di dare la possibilità ai militari ginevrini di depositare la loro arma di servizio all'arsenale, piuttosto che tenersela in casa.
 
Un provvedimento che rappresenta una prima in Svizzera, ma che non non piace al ticinese Moor, il quale in un articolo apparso oggi su Popolo e Libertà, critica la scelta di Ginevra, soprattutto per motivi pratici. "Se lo stato, noncurante del senso di responsabilità mostrato dal cittadino, lo obbligasse a depositare l'arma in un arsenale, non si potrebbe più parlare di "arma personale", perché i soldati non avrebbero più un'arma propria. Depositare l'arma mantenendone il carattere personale è impensabile. Basti pensare ai numerosi cambiamenti di domicilio dei giovani adulti (20-30 anni), le permute e i rinvii di servizio, il fatto che le unità cambiano quasi ogni anno il luogo di entrata in servizio" scrive Michele Moor, facendo notare che "visto che i soldati non disporrebbero più dell'arma personale, ad ogni corso si dovrebbe organizzare la consegna e la riconsegna delle armi. Prima di usarle si dovrebbero regolarle per i loro detentori effimeri, aumentando sensibilmente l'uso degli stand di tiro durante il servizio. Si delegherebbero allo stato la responsabilità della
manutenzione e i costi logistici, che aumenterebbero in modo considerevole".
 
La soluzione di depositare le armi all'arsenale  sarebbe per Moor una "misura sproporzionata". "In effetti - spiega nel suo articolo - anche se risulta difficile essere precisi, si presuppone che ci siano circa 2.3 milioni di armi in circolazione in Svizzera. Ritirando tutte le armi dei cittadini-soldati di un esercito con un effettivo di circa 220'000 uomini si ridurrebbe il numero delle armi in circolazione di solo il 10%. Una soluzione liberale sarebbe quella
di permettere, a quei cittadini che lo desiderano, di depositare l'arma all'arsenale. Il canton Ginevra ha optato per questa soluzione. Dei 7'500 militi domiciliati, fino al 15 gennaio solo 30 hanno fatto questa scelta: in uno stato liberale, il cittadino abbandona poco volentieri lo strumento più estremo per imporre la sua volontà".
 
 
 

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