LUGANOIl Dizionario del teatro svizzero si presenta in "gran festa"

LUGANO - L'intera storia del teatro svizzero racchiuso in 3600 lemmi, 800 fotografie, 2168 pagine, tre volumi, per un peso complessivo superiore ai cinque chili.
È il Dizionario Teatrale Svizzero, fiore all’occhiello dell’Istituto di Studi Teatrali dell’Università di Berna. Questa volta il Ticino c'è, ed è rappresentato degnamente.
Un'opera che è frutto di otto anni di lavoro da parte di una redazione trilingue e che è costata poco più di due milioni di franchi.
La presenza della Svizzera italiana e ben nutrita ed evidenziata in 230 voci che si soffermano sulla nostra regione, passando in rassegna autori, registi, attori, ballerini, compositori d’opera, direttori d’orchestra e cantanti di grande valore.
 
Numerosi sono i gruppi teatrali (che lavorano con le più svariate tecniche, dalla danza al teatro di marionette), mentre i festival arricchiscono la scena locale dei fermenti della scena internazionale. Non manca nemmeno la realtà dialettale e amatoriale, che ha fatto la ricchezza delle nostre valli per molti secoli.

Insomma un'opera che ha dell'eccezionale, quasi del magico se si considera che in tre volumi è racchiuso quel mondo affascinante e misterioso che è il teatro svizzero.
L'opera, edita dalla Chronos di Zurigo, è stata presentata lo scorso 22 settembre a Berna, e verrà presentata al pubblico ticinese  giovedì 29 settembre Nuovostudiofoce in un appuntamento che porta il titolo di "Una festa del teatro".
La giornata si aprirà alle ore 17 nell’Auditorium del Museo di Storia Naturale, con un dibattito cui prenderanno parte artisti e studiosi di teatro. La cerimonia ufficiale avrà luogo al Nuovostudiofoce, con proiezioni e discorsi a partire dalle ore 18.30. La giornata si conclude con un ricco buffet nel giardino del Nuovostudiofoce, allietato dallo spettacolo "Smoking Chopin" del duo Manetti/Usteri.

Insomma una vera e propria feta,  necessaria per celebrare la conclusione di anni di ricerche e di fatiche. Il lavoro non è stato certo facile, ma come ha spiegato Pierre Lepori - direttore della redazione della Svizzera italiana - ma "molte sono state le sorprese, molto al di là delle attese iniziali. La redazione italiana ha lavorato con molta attenzione agli articoli tematici: era per noi indispensabile mettere in prospettiva il lavoro degli artisti della regione,  spesso confrontati con le difficoltà di un ambiente culturale più piccolo e di un pubblico meno numeroso. Gli articoli  tematici presentano allora manifestazioni popolari come il carnevale, ma offrono anche sguardi approfonditi e storici sulla  produzione dialettale, quella radiotelevisiva, le stagioni d’opera. Questo si aggiunge ai numerosi ritratti di singoli artisti, di sale da spettacolo, di festival e istituzioni".

s.f