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SVIZZERADisoccupati lunga durata, sempre peggio

02.01.04 - 12:07
Il reinserimento è tanto più difficile quanto più lunga la disoccupazione - foto Ti Press
Disoccupati lunga durata, sempre peggio

BERNA - Il 2004 si presenta difficile per decine di migliaia di persone che con l´entrata in vigore della riveduta legge sulla disoccupazione perderanno il diritto alle indennità. Attualmente il contingente di disoccupati che giungono alla scadenza degli assegni di disoccupazione si ingrossa di 2700 unità al mese: tra di essi figurano sempre più giovani, quadri dirigenti e personale qualificato.

I senza lavoro toccati dalla riduzione del periodo di indennità, che dallo scorso luglio è stato portato da 520 a 400 giorni, saranno 65mila entro la prossima estate, afferma Suzanne Blank, responsabile della politica economica presso la centrale sindacale Travail.Suisse.

L´esperienza dimostra, secondo Blank, che circa un quinto di queste persone non riescono a trovare un´occupazione e devono quindi affidarsi all´assistenza sociale. La metà riesce invece a reinserirsi nel processo produttivo nel giro di un anno dalla perdita degli assegni, ma spesso è costretta a cambiare professione ed ad accettare salari più bassi.

Il reinserimento è tanto più difficile quanto più lungo è il periodo di disoccupazione, spiega Irene Tschopp, responsabile dell´ufficio cantonale dell´economia di Zurigo. I datori di lavoro sono infatti diventati circospetti: pensano che i disoccupati di lunga durata facciano molta fatica a riadattarsi ai ritmi della vita professionale. Diversamente dal passato, sono vittima di questo atteggiamento di diffidenza anche lavoratori altamente qualificati.

Erwin Schütz, promotore di un gruppo di contatto per disoccupati a Einsiedeln (SZ), ne è un esempio: specialista nel settore delle alte frequenze, ha inoltrato 300 candidature, ma invano. Gli sono stati rifiutati anche impieghi inferiori alle sue qualifiche. "Una specializzazione di punta - afferma - diventa spesso un handicap". I datori di lavoro ritengono infatti che i dipendenti qualificati possano presentare richieste salariali eccessive. Temono inoltre che possano rassegnare le dimissioni in tempi brevi, non appena trovano un´occupazione più adatta alla loro formazione.

Sul sito internet del gruppo di contatto (www.ausgesteuertentreff.ch) Erwin Schütz ha raccolto tutta una serie di testimonianze. Numerosi disoccupati hanno vergogna a richiedere l´assistenza sociale e sbarcano il lunario attingendo ai risparmi. "Taluni hanno perso tutto: la professione, la stima degli altri e di sé stessi, la famiglia, la casa". Un numero crescente di giovani non trovano un posto di apprendistato; altri, per l´età avanzata, non hanno più prospettive professionali. "In queste condizioni non sono da escludere disordini sociali".

Schütz ritiene che il numero ufficiale dei disoccupati - 157mila, pari al 4% della popolazione attiva - sia di molto inferiore alla realtà. La proporzione di coloro che sono alla ricerca di un impiego, afferma, è almeno del 10%. Presso il Dipartimento federale dell´economia, le valutazioni sono comunque molto più ottimistiche: la congiuntura si sta riprendendo e secondo il Segretariato di stato dell´ecomomia (Seco) anche il mercato del lavoro ne risentirà positivamente. Per i disoccupati senza più indennità vi sono quindi speranze, anche se con ogni probabilità non saranno loro i primi a vedersi offire una nuova occupazione.



ATS

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