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Nel SSQE sarà inclusa anche l'aviazione civile e le centrali termiche a combustibili fossili. Il Consiglio federale ha approvato oggi la modifica d'ordinanza
BERNA - Nel sistema svizzero di scambio di quote di emissioni (SSQE) saranno incluse quelle generate dall'aviazione civile e dalle centrali termiche a combustibili fossili, come già avviene nell'Unione europea. Il Consiglio federale ha approvato oggi la necessaria modifica d'ordinanza sulla riduzione delle emissioni di CO2.
Questa entrerà in vigore il 1° gennaio 2020 insieme alla revisione parziale della legge sul CO2, adottata nel marzo 2019, e all'accordo tra Svizzera e UE sul collegamento dei rispettivi sistemi SSQE, scrive il governo in una nota.
Il sistema svizzero di scambio di quote di emissioni è uno strumento importante per la protezione del clima, ricorda l'esecutivo. Serve infatti a ridurre i gas serra prodotti dalle imprese svizzere che ne emettono quantità elevate.
Il collegamento del sistema elvetico a quello continentale consente alle aziende svizzere di operare sul mercato delle emissioni europeo, di dimensioni maggiori, e di beneficiare delle stesse condizioni della concorrenza.
L'accordo sul collegamento è stato firmato con Bruxelles nel novembre 2017 e disciplina il riconoscimento reciproco dei diritti di emissione dei due sistemi SSQE, fondati su basi legali distinte. Lo scorso marzo il parlamento ha approvato l'intesa e adottato le necessarie modifiche alla legge. Per attuare queste decisioni serviva però prima adeguare l'ordinanza sul CO2.
Affinché il collegamento possa essere applicato in futuro, le disposizioni saranno incluse nella revisione totale dell'ordinanza per gli anni 2021-2030, che si basa sulla nuova legge sul CO2 attualmente al vaglio delle Camere federali.
