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Assemblea UDC: 13 rivendicazioni contro l'Accordo quadro

Tra queste figura ad esempio la richiesta che il Consiglio federale non firmi trattati in contrasto con la Costituzione o accetti le decisioni della Corte di giustizia europea
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Per Albert Rösti l'accordo quadro è un attacco frontale alla Svizzera, un «trattato di sottomissione»
Assemblea UDC: 13 rivendicazioni contro l'Accordo quadro
Tra queste figura ad esempio la richiesta che il Consiglio federale non firmi trattati in contrasto con la Costituzione o accetti le decisioni della Corte di giustizia europea
AMRISWIL - I delegati dell'Unione democratica di centro, riuniti oggi in assemblea ad Amriswil (TG), hanno approvato all'unanimità 13 rivendicazioni in merito all'Accordo quadro istituzionale con l'UE. Tra queste figura ad esempio la rich...

AMRISWIL - I delegati dell'Unione democratica di centro, riuniti oggi in assemblea ad Amriswil (TG), hanno approvato all'unanimità 13 rivendicazioni in merito all'Accordo quadro istituzionale con l'UE. Tra queste figura ad esempio la richiesta che il Consiglio federale non firmi trattati in contrasto con la Costituzione o accetti le decisioni della Corte di giustizia europea.

L'accordo quadro è un attacco frontale alla Svizzera, ha detto il presidente del partito Albert Rösti. Si tratta di un «trattato di sottomissione» che porterà alla fine della via bilaterale. Se approvato, le conseguenze per la Svizzera sarebbero pesanti: ancora più immigrazione, pressione sui salari e prestazioni sociali che non potrebbero più essere finanziate. Insomma per il bernese la Svizzera «non può e non dovrà mai firmare l'intesa».

L'accordo comporterebbe la fine della democrazia diretta e quindi dell'autodeterminazione della Svizzera, ha dichiarato Roger Köppel. «L'UE comanderà e noi dovremo obbedire e tenere la bocca chiusa». Per lo zurighese Bruxelles vuole «soggiogare» la Svizzera.

Con l'accordo quadro la Svizzera dovrà riprendere il diritto comunitario attuale e futuro, ha precisato Magdalena Martullo-Blocher. Gli agricoltori sarebbero particolarmente colpiti: «i pagamenti diretti non sarebbero più possibili», ha detto la consigliera nazionale.

Da parte sua, il consigliere federale Ueli Maurer ha ricordato che l'esecutivo non ha ancora firmato l'accordo. «Ciò significa che al governo questo trattato per il momento non piace». Per il ministro delle finanze è improbabile che venga parafato ancora quest'anno. Se approvato da Consiglio federale e Parlamento, una eventuale votazione federale potrebbe tenersi nel maggio del 2022.

All'assemblea ha fatto molto discutere anche la sconfitta elettorale della sezione zurighese alle recenti elezioni cantonali. «Siamo diventati vittime del nostro stesso successo», ha detto Albert Rösti. «Contrariamente agli ecologisti, noi non siamo riusciti a mobilitare la base. Se non ci svegliamo ora e non riusciamo a invertire la tendenza per il prossimo autunno - ha aggiunto - la prosperità della Svizzera sarà compromessa».

E a proposito di ecologia, il consigliere nazionale Roger Köppel (ZH) ha affermato che i giovani che manifestano per la protezione del clima sono pilotati dallo schieramento rosso-verde. «Quello che succede a livello della protezione del clima è un suicidio organizzato della società» ha precisato sostenendo che «l'UDC non parteciperà a questo movimento».

L'Unione democratica di centro, ha proseguito lo zurighese, non è contro la protezione dell'ambiente, «ma ci opponiamo alle regolamentazioni. Noi siamo per l'economia di mercato e la responsabilità individuale, e siamo contro coloro che vogliono instaurare kolchoz (cooperative agricole sovietiche, ndr.) climatici e di tasse».

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