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BERNADoris Leuthard traccia un bilancio positivo del suo operato

17.12.18 - 17:30
La consigliera federale ha passato oggi in rassegna i suoi dodici anni di permanenza nell'esecutivo
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Doris Leuthard traccia un bilancio positivo del suo operato
La consigliera federale ha passato oggi in rassegna i suoi dodici anni di permanenza nell'esecutivo

BERNA - Dalla galleria di base del San Gottardo al finanziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie, senza dimenticare la legge sul CO2, recentemente bocciata dal parlamento, e l'Europa. In occasione di un incontro informale con la stampa, la consigliera federale uscente Doris Leuthard ha passato oggi in rassegna i suoi dodici anni di permanenza nell'esecutivo, tracciandone un bilancio complessivamente positivo.

«Abbiamo il fondo per l'infrastruttura ferroviaria e quello per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato», ha ricordato la ministra svelando di volerne creare uno analogo per la digitalizzazione. Il ministro delle finanze Ueli Maurer sta già studiando l'idea, ha rivelato, sottolineando l'importanza di una struttura di questo tipo. Bisogna investire in questo ambito e le sfide necessitano di molto denaro, ha affermato.

Leuthard ha fatto notare come sotto la spinta del digitale sia già profondamente cambiata la comunicazione con i media. «Siete importanti», ha ribadito ai giornalisti, augurandosi che il quarto potere, quello mediatico, possa continuare a controbilanciare la propaganda e le notizie false.

Oggi in tutta Europa stanno crescendo forze nazionaliste, ha proseguito, lanciando un appello affinché si cerchino soluzioni politiche equilibrate, sia fra generazioni, sia nei confronti delle minoranze. Il rispetto di tutti gli interessi in gioco è importante per il futuro, ha aggiunto.

Interrogata sui pericoli derivanti da una crescente polarizzazione in Svizzera, Leuthard si è mostrata prudente in vista delle elezioni federali di ottobre 2019. «Gli schieramenti politici esistono e il ruolo dei liberali radicali sarà decisivo», ha dichiarato.

Sul recente affossamento alle Camere della legge sul CO2, la ministra del PPD ha ripetuto che le misure previste erano buone e non avrebbero avuto conseguenze nefaste per l'economia. Se la Svizzera non fa niente in questo ambito perderà la sua influenza a livello internazionale, ha ammonito.

Interrogata sui suoi progetti futuri, Leuthard si è detta felice di non più essere una persona pubblica. «C'è una vita dopo la politica», ha affermato, aggiungendo che continuerà a seguire le decisioni del Consiglio federale ma non si immischierà.

Sul suo futuro personale la ministra uscente è rimasta evasiva. Ha ricevuto proposte e deciderà in febbraio. I settori che preferisce sono quelli dello sviluppo sostenibile e del cambiamento climatico, che afferma di conoscere alla perfezione.

Leuthard si è detta fiera dei risultati ottenuti: fondi infrastrutturali, galleria di base del San Gottardo, che sarà completata con il Ceneri, raddoppio di quella autostradale, politica energetica, prima tappa della legge sulla pianificazione del territorio... «tutto ciò permette alla Svizzera di posizionarsi bene», ha rilevato, ricordando che le sfide future sono ancora molte.

Fra queste Leuthard ha evocato la questione europea, piena di incertezze. La consultazione che il Consiglio federale ha da poco avviato sull'accordo quadro con Bruxelles può portare a un avvicinamento fra le parti, così come il rinnovo delle istituzioni europee del prossimo anno, ha concluso.

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