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Dopo la commissione delle finanze del Consiglio nazionale, oggi l'omologa degli Stati ha deciso di non stralciare una mozione in tal senso
BERNA - Continua a far discutere in Parlamento la stabilizzazione degli effettivi del personale della Confederazione. Dopo la commissione delle finanze del Consiglio nazionale, oggi l'omologa degli Stati ha deciso di non stralciare una mozione che chiede di porre un tetto massimo ai dipendenti.
Nel 2015 le Camere hanno adottato un testo che fissa a 35'000 il numero massimo di impieghi a tempo pieno. Questa misura ha subito scatenato una serie di discussioni.
Secondo il Consiglio federale, la cifra comprende settori che non rientrano nella sua sfera di competenza, come i Tribunali federali (TF), i servizi del Parlamento, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e il Controllo federale delle finanze (CDF).
Sarebbe inoltre necessario tener conto delle decisioni prese nel frattempo dal Parlamento, che aumentano il numero di dipendenti, in particolare per il settore dell'asilo o la lotta al terrorismo.
Il Governo ha pertanto elaborato due nuovi scenari, a seconda dell'interpretazione che si vuol dare alla mozione. Il primo fissa il tetto massimo a 37'564, mentre il secondo a 33'437 (senza TF, Servizi del Parlamento, MPC, personale locale del DFAE). Nei due casi, il personale della Confederazione risulta inferiore, rispettivamente di 618 e 960 unità, a quello preso effettivamente in considerazione dal consuntivo 2017.
Secondo la maggioranza della commissione - che si è espressa con 6 voti a 6 e quello preponderante del presidente Hannes Germann (UDC/SH) a far pendere la bilancia - occorre conoscere la pianificazione del personale a medio termine che il Dipartimento delle finanze sta elaborando, prima di archiviare la mozione.
